L’Inter ora vende: Kuzmanovic vicino al Watford. Amarezza Podolski: “Che sbaglio”
MILANO – Porte girevoli in casa Inter sul mercato. E’ ormai ad un passo dal lasciare i nerazzurri il centrocampista Kuzmanovic, nuova meta: il Watford. L’accordo tra i due club è già stato trovato, ora si attende quello con l’agente del serbo. Con l’operazione nelle casse del club di Erick Thohir entreranno circa 3 milioni. In attesa di cedere anche gli altri giocatori che Roberto Mancini ritiene non idonei al suo progetto, i dirigenti interisti continuano a lavorare per la vendita di Kovacic al Liverpool. La richiesta è di 30, ma a 26 si può chiudere. Nel frattempo non si perde di vista Montoya del Barcellona. Un affare da 10 milioni, l’Inter spera di poter prendere il blaugrana in prestito con obbligo di riscatto.
L’AMAREZZA DI PODOLSKI, L’INTER UNO SBAGLIO – Lukas Podolski lascia i colori nerazzurri dopo 17 presenze e un solo gol segnato. Il giocatore alla ‘Bild’ non fa mistero della sua amarezza dopo l’esperienza milanese. “Che sia stato un errore andare all’Inter senza obbligo di riscatto a questo punto è probabile – dice il tedesco proseguendo – l’anno ormai è andato così . Nel calcio esistono periodi in cui non tutto va in maniera ottimale. Non si gioca spesso da titolare e bisogna imparare ad accettare le decisioni e lavorare su se stessi. Io l’ho fatto, ora però guardo avanti”. Ora per Lukas c’è l’Arsenal: “A Londra sono sempre stato bene: l’allenatore, i tifosi, la squadra. Tutto lì è più che positivo per me. Voglio dare il massimo per riprendermi il posto da titolare con i Gunners. Ho le qualità per giocare in quella squadra”. Al contrario del tedesco, Joao Miranda, neo rinforzo per la difesa dell’Inter, attualmente impegnato in Copa America, a Lance. net ha parole di elogio per la sua prossima squadra: “In questo momento sono concentrato sulla Nazionale brasiliana, voglio giocare e vincere. Ma posso dire che l’Inter è uno dei maggiori club calcistici internazionali, e spero che torni ad essere una delle migliori squadre d’Europa”.
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