Bye Bye Rafa, una liberazione per De Laurentiis
Made in Italy, nel segno di una perentoria e polemica discontinuità. È questo l’autarchico input da cui ha deciso di ripartire Aurelio De Laurentiis, rinnegando il passato recente del Napoli con un taglio brusco e nettissimo, al limite della repulsione. Col traumatico addio di Benitez, dopo due stagioni altalenanti, agitate e soprattutto molto costose, s’è infatti esaurito di colpo anche il coraggioso progetto di dare una dimensione più internazionale alla società azzurra: nonostante la sua ascesa al ventesimo posto del ranking Uefa. La legione straniera guidata da Rafa ha dato il meglio di sé in campo europeo, durante l’ultimo biennio, ottenendo dei buoni risultati prima in Champions e poi in Europa League. Ma non è stata all’altezza delle aspettative del presidente in campionato, mettendo insieme le briciole di un terzo e quinto posto in classifica, che non hanno ripagato gli investimenti del club. De Laurentiis aveva invece coltivato perfino il sogno proibito di lottare per lo scudetto e ci è rimasto male, accogliendo come una liberazione la partenza di Benitez per Madrid. Bye bye a Rafa e alla internazionalizzazione del Napoli: parola impronunciabile e progetto troncato, senza rimpianti.
La Repubblica