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EDITORIALE DEL LUNEDI’ – A Venezia, di nuovo, un Napoli a due facce, solo 0 -0 al Penzo che consente all’Inter di allungare il passo

Gli azzurri non sono riusciti, neache stavolta,  a sfatare il tabù delle gare delle 12,30. Il Napoli non è andato oltre uno squallido pareggio a reti bianche, a Venezia, contro una squadra volenterosa ma sempre nettamente inferiore. Continua, purtroppo il brutto rapporto dei partenopei con i secondi tempi. Per l’ennesima volta, la compagine di Antonio Conte, dopo i primi 45 minuti, giocati bene, nella ripresa, spariscono dal terreno di gioco, combinando poco o niente. Unat brutta realà che, oramai, si vede da tempo e che non riusciamo a spiegare. Una formazione, a due facce che  incapace di condurre al meglio, l’intera gara. Se, come aveva annunciato il mister salentino si dovevano disputare dieci finali, la prima, certamente non è stata all’altezza, inoltre resta evidente il problema del gol; pur creando diverse occasioni, il Napoli non concretizza, se poi ci mettiamo pure un pizzico di sfortuna, la frittata è fatta. Se fosse entrato quel pallone di Raspadori, finito sul palo interno della porta di Radu, peraltro migliore in campo, nel primo tempo, il match avrebbe preso, sicuramente, un’altra piega, sappiamo bene però che coi se e coi ma non si va da nessuna parte. Adesso, col successo di Bergamo, l’Inter si è portata a +3 e resta la la favorita a vincere lo scudetto. Ciò nonostante, non è detta ancora  l’ultima parola, il campionato non è assolutamente finito, con nove match da disputare, tutto può accadere in testa. La cosa positiva di questo turno sta nel fatto che, probabilmente, la formazione di Gasperini, adesso attardata di se ipunti, sembra essere fuori dalla lotta per il titolo, per cui si ritorna al duello Inter e Napoli. Tuttavia, se realmente i partenopei credono nel miracolo devono subito invertire la rotta di quest’ultimo periodo nel quale, in sette partite, hanno raccolto solo 8 punti, frutto di cinque risultati nulli, una vittoria ed una sconfitta. Un andamento lento, parafrasando il famoso percussionista napoletano Tullio De Piscopo che dovrà essere velocizzato al massimo. Nel post gara, l’allenatore azzurro è apparso arrabbiato, soprattutto per il contropiede subito all’ultimo secondo che poteva portare alla beffa, se Meret non avesse sventato il tiro dal limite di Nicolussi Caviglia. Ecco le dichiarazini  del tecnico, nella conferenza stampa, a fine partita:

Quello che c’era da fare è stato fatto  ma quando hai tante occasioni devi buttare il pallone dentro. In passato sono stato anche critico, oggi no. Meritavamo di vincere, ma ci sta anche il pari, pur se è una mezza sconfitta. . Lotteremo fino alla fine, con il coltello tra i denti, per continuare a dare fastidio all’Inter.  Fino all’ultimo cercheremo di avere il cervello sempre acceso”

Per quanto concerne le prestazioni individuali, è sotto gli occhidi tutti che qualche calciatore necessità di un pò di riposo, ieri, per esempio, Politano non è stato brillante come un tempo, sulla fascia destra, complice, forse,  la stanchezza per dover fare l’intera corsia. L’esterno ha faticato molto nel creare superiorità numerica e trovare la giocata giusta, il che non è da lui. Viceversa, appare tornato ai livelli ottimali il difensore Rrahmani, autore di un salvataggio sulla linea, su un gol fatto, con il tiro, a botta, sicura di Fila, respinto proprio grazie alla sua attenta presenza da quelle parti. Certamente, il migliore del Napoli. Ancora un pesce fuor d’acqua l’attaccante belga, non in grado di fare la differenza in avanti, anche se un suo colpo di testa ha costretto l’estremo difensore rumeno a bloccare il pallone a pochi millimetri dalla rete. Per concludere, a mio modesto avviso, il mister leccese ha di nuovo tardato le sostutuzioni che, in verità, non mi sono neanche piaciute.  Però è giuisto affermare che nulla è perduto, il Napoli è ancora in gioco, ovviamente, se ci crede veramente!

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