Conte: “Pressione? Sono sereno, non dobbiamo essere provinciali”
Al termine della sosta per le nazionali, il Napoli riparte dopo l’ultima vittoria contro il Parma. Gli azzurri si presentano in Sardegna per affrontare il Cagliari nella quarta giornata di Serie A. Conte ha aperto la conferenza parlando delle aspettative in vista del match: “Mi aspetto continuità di prestazioni, risultati, che i nuovi si inseriscano quanto prima nel nostro contesto. Lukaku ha utilizzato questa sosta per cercare di entrare a pieni giri a livello fisico e tattivo in sintonia con la squadra. Si è impegnato molto, è venuto al centro sportivo anche nei giorni liberi. Sta migliorando. Affronteremo una squadra tosta, come sono tutte le squadre di Nicola. Credo che sia un allenatore sottovalutato, ho grande considerazione nei suoi confronti. Troveremo un ambiente caldo e servirà la consapevolezza di dare continuità. Ci sono grandi stimoli”.
Conte ha proseguito parlando del bilancio dei primi cento giorni vissuti sulla panchina del Napoli: “Sono stati cento giorni intensi sotto tutti i punti di vista. Abbiamo dovuto lavorare in campo e molto fuori. Diciamo che in questi primi cento giorni abbiamo lavorato tanto a trecentosessanta gradi. Sono soddisfatto, hanno dato una linea. I nazionali sono tornati tutti in buoni condizioni. In queste ultime due sessioni di allenamento valuterò anche Kvaratskhelia. Avendo vinto in passato mi porto sempre dietro una responsabilità, una pressione. È stato detto dal primo giorno in cui ho firmato quando ci mancava ancora mezza squadra. La vivo in modo sereno, sono consapevole che dobbiamo lavorare e crescere. De Laurentiis ha parlato di anno zero, secondo me non è proprio un anno zero ma è stata fatta una profonda rifondazione. Il mercato ha dimostrato che è in atto un cambiamento importante. So cosa mi aspetta e che aspettative devo affrontare: l’unica arma è il lavoro”.
L’allenatore azzurro ha parlato anche di McTominay e Gilmour: “Ho ricevuto ottime impressioni. Sono due ragazzi seri, come avevo potuto osservare durante la mia esperienza in Premier League avendoli affrontati da avversari. Sono due profili che portano competizione e alzano il livello. Nella rosa non esistono posti prestabiliti o ragionamenti provinciali. Ci deve essere una sana competizione anche nello spogliatoio per raggiungere qualcosa di importante. Quando arrivai all’Inter era un disastro, lavorammo tanto sul discorso dei campi. Il centro sportivo può dare dei punti in più per quanto riguarda la classifica finale. Ripeto, non dobbiamo essere provinciali. È necessario pensare partita dopo partita. Neres? Ogni settimana tutti i giocatori sono in discussione, sanno che devono dare il massimo. Mi aspetto che i nuovi capiscano il nostro modo di giocare, ovvero che abbiamo una fase offensiva e una difensiva. Buongiorno nel Torino ha fatto sia il centrale, sia il braccetto. Alessando è un calciatore completo con grandissimi margini di miglioramento”.
GianlucaDiMarzio.com