Perinetti: “Conte? Narrazione errata: non cerca top-player ma progetto dove costruire e vincere”
Il noto direttore sportivo dell’Avellino Giorgio Perinetti è intervenuto a Kiss Kiss Napoli nella trasmissione “Il Calcio della Sera”: “Possanzini? L’ho avuto a Brescia in Primavera e poi in prima, perché era storico secondo di Roberto De Zerbi e da noi decise di staccarsi dal suo collega per iniziare la carriera da solo. Non aveva un grande materiale umano in quella Primavera, ma la faceva giocare molto bene e quindi viste le vicissitudini della prima squadra decidemmo di provare con lui. Lì però ci fu qualche equivoco in merito alla gestione della squadra e quindi si interruppe il rapporto perché voleva proseguire con le sue idee che non si sposavano col presidente. A Mantova sta stupendo tutti, perché è con Botturi come direttore sportivo che all’epoca era sempre con lui a Brescia. Ormai sono ad un passo dalla promozione in Serie B dominando il campionato. Non so cosa farà nel futuro, di lui si parla molto al Sassuolo sia in A che in B qualora i neroverdi retrocedano in cadetteria. Un suo salto in Serie A? L’allenatore nelle serie minori è importantissimo, in Serie A i calciatori sono sicuramente molto più importanti e sicuramente poi c’è una pressione assolutamente maggiore, ci vuole tanta preparazione non solo tecnica a determinate piazze. Conte? Ho rispetto delle sue decisioni, quando ci parlo evito sempre di parlare con lui del suo futuro. Ma su di lui c’è un grande equivoco: nella sua carriera ha sempre voluto squadre dove poteva costruire un progetto, non squadre già fatte. Lui ha accettato Siena, poi Bari ed anche un’Inter in difficoltà. Lui è andato a vincere i campionati dove le squadre erano in difficoltà, non vuole solo top player ma anche calciatori funzionali a quelle che sono le sue idee calcistiche. Lui ha vinto lì dove gli hanno dato calciatori importanti ma anche semplicemente la possibilità di costruire un progetto. Sgarbi? L’Avellino purtroppo ha perso il primo posto, e la Juve Stabia ha sorpreso tutti, persino se stessa perché nessuno si aspettava questo exploit. Noi puntiamo ai play-off ed a farci valere. Il ragazzo l’ho seguito per tanto tempo, ed ero convinto potesse darci una mano. Non deve smettere di migliorare perché può diventare importante, perché è destinato a calcare il palcoscenico della Serie A. Manna? Il Napoli è una società che può ambire a qualsiasi direttore sportivo, se ha scelto lui lo ha fatto perché è una persona qualificata ed ha grande discrezione nel suo lavoro. Lavora bene ed è un profilo in passato accostato anche a ricoprire quel ruolo nella Juve prima dell’approdo di Giuntoli. Il Napoli deve ripartire dopo una stagione travagliata, e c’è già la garanzia di De Laurentiis, ma servono personalità di prospetto che facciano crescere piano piano tutta la dirigenza. Weah? Lo avevo di fatto portato al Napoli, ma successe l’imponderabile che poi lo portà al Paris Saint Germain ed addirittura ci giocammo contro in coppa e ci fece una doppietta”.