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Juventus, scatta la missione Real. Dopo lo scudetto c’è voglia di impresa

TORINO – Non è finita qui. Gli imminenti impegni europei hanno costretto la Juventus a ridurre al minimo sindacale i festeggiamenti per il suo trentunesimo scudetto, il quarto consecutivo, titolo blindato a quattro giornate dalla fine grazie alla vittoria (0-1 griffato Vidal) di sabato in casa Samp: un inevitabile brindisi negli spogliatoi del Ferraris, qualche foto di giubilo affidata ai social network e una cena morigerata a Vinovo (al netto di qualche birretta e di una pasta aglio, olio e peperoncino), prima di rientrare nel ritiro di Leinì poco prima della mezzanotte, tra i cori e i fumogeni di un manipolo di tifosi bianconeri. Un’estate fa il poker tricolore non sembrava affatto scontato: “A luglio, dopo il cambio di allenatore, in tanti pensavano che fosse finito il nostro ciclo. Invece abbiamo dimostrato sul campo, e non a parole, che siamo nettamente i più forti”, scrive Chiellini sul suo sito ufficiale. Ma chi insegue un sogno chiamato triplete non ha energie da sprecare né tempo da perdere.

Mancano poco più di 48 ore alla semifinale di andata di Champions League contro il Real Madrid (arbitra l’inglese Martin Atkinson) in programma martedì allo Stadium. Stamani a Vinovo è cominciata la missione-merengues: seduta di scarico per molti titolarissimi, allenamento atletico e tecnico per il resto della squadra. Le prove tattiche andranno in scena soltanto nel pomeriggio di lunedì, vigilia della partitissima contro la squadra di Ancelotti, ieri vittoriosa (3-2) in casa del Siviglia grazie a una tripletta di CR7.

La formazione è praticamente fatta, e sarà per sette undicesimi uguale a quella di Marassi: Allegri ha infatti concesso un po’ di riposo soltanto a Pirlo, Chiellini (part time), Morata (part time) e allo squalificato Evra. Martedì la Signora dovrebbe indossare nuovamente il 4-3-1-2, il logo del tecnico livornese: Buffon in porta, Bonucci e Chiellini al centro della difesa, Lichtsteiner ed Evra in corsia, Pirlo in cabina di regia con Marchisio e Vidal al suo fianco, Pereyra tra le linee nemiche, Tevez e uno tra il grande ex Morata (favorito) e il suo connazionale Llorente in attacco. In caso invece di 3-5-2, fuori Pereyra e dentro Barzagli, a puntellare la retroguardia. Ma è più probabile che la difesa a tre torni utile al ritorno, al Santiago Bernabeu, a maggior ragione se la Juve avrà un vantaggio da proteggere. Ma in Spagna il modulo dovrà tenere conto anche di una praticamente inedita abbondanza a centrocampo. Allegri è infatti ottimista sulla possibilità di recuperare Pogba, atteso mercoledì dal gruppo a 49 giorni (uno in meno di quelli indicati dalla prognosi) dalla lesione di secondo grado al bicipite femorale destro patita a Dortmund.

Lo stato psicofisico dei bianconeri è molto buono: le ultime due ultime vittorie contro Fiorentina e Sampdoria hanno restituito serenità e autostima al gruppo, dopo i passi falsi in casa di Parma e Toro. Le motivazioni sono ai massimi livelli, visto che la Juve non frequenta le semifinali di Champions dal lontano 2003, quando eliminò proprio il Real Madrid prima di schiantarsi contro il Milan di Pirlo in quel di Manchester. E poi c’è una fame atavica da saziare. Già, lo scudetto è soltanto il primo piatto: il club bianconero spera che presto arrivi anche il secondo, il piatto forte della Champions, oltre al dolce della Coppa Italia. “Per prendere per mano la squadra il 15 luglio e riportarla alla vittoria ci vogliono le palle”, ha twittato Andrea Agnelli. Inutile dire che certi attributi possono tornare utilissimi per sedersi, con i famosi 10 euro di Conte, al ristorante di cucina internazionale con vista sulla finalissima di Berlino.
juventus

serie A
Protagonisti:
massimiliano allegri

Fonte: Repubblica

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