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Gli interventi di Domenico La Marca, Carlo Jacomuzzi e Eraldo Pecci a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Domenico La Marca, avvocato esperto di diritto sportivo. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
Bologna-Inter – “Come già ribadito difficilmente il Collegio di Garanzia dello Sport accoglierà il ricorso dell’Inter, andando pertanto a sovvertire gli esiti dei due precedenti giudizi, in particolare modo in merito alla sussistenza della causa di forza maggiore si ricorda come la competenza spetti in prima istanza al Giudice Sportivo ed in seconda ed ultima invece alla Corte Sportiva d’Appello. Pertanto, il Collegio di Garanzia non avrebbe competenza nel decidere sull’esistenza o meno della causa di forza maggiore che ha comportato il rinvio di Bologna-Inter.”
Caso plusvalenze, i rischi del Napoli – “Ai sensi dell’art.31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva qualora venissero accertate delle irregolarità da parte del Napoli, il club potrebbe eventualmente andare incontro alla sola sanzione dell’ammenda. Personalmente non reputo al momento possibile individuare un meccanismo capace di determinare in maniera univoca ed insindacabile il valore di un cartellino di un calciatore, anzi lo stesso potrebbe rivelarsi una limitazione alla libertà contrattuale dei club e degli stessi tesserati. Ripeto bisogna depotenziare le plusvalenze e ricorrere ad altri parametri economici-finanziari se si vuole accertare l’operato e le condotte dei club.”
Fair play finanziario – “Il nuovo fair play finanziario limita la spesa per stipendi, trasferimenti e commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club, tale soglia verrà raggiunta gradualmente nell’arco di tre anni. Da un lato si sentiva la necessità di un intervento chiaro, forse anche meno sofisticato rispetto al precedente, ma più diretto nei confronti dei club, soprattutto nel periodo post Covid, e ciò potrebbe rappresentare un bel deterrente per le supercommissioni degli agenti, dall’altro lato vi è il rischio concreto che aumenti il divario tra i top club e le altre società, visto che tale regolamentazione andrà influire relativamente sul potere di spesa dei club più importanti al mondo ed in particolare di quelle leghe come la Premier che con ricavi e sponsorizzazioni potranno permettersi l’arrivo di ulteriori campioni a differenza di altre che rischiano di vedere aumentare ulteriormente il gap in termini di appeal e di interesse mediatico. Purtroppo con questo intervento difficilmente assisteremo ad una maggiore democraticità competitiva a livello europeo.”
Juventus ricorsa scudetto – “Non credo che la Juventus abbia possibilità di rientrare nella corsa scudetto, se molti ad esempio danno per spacciato il Napoli in termini di vittoria del campionato, non vedo come le chances dei bianconeri, seppur capaci di recuperare al sodalizio partenopeo dall’undicesima giornata la bellezza di 12 punti ma che distano quattro punti, potenzialmente cinque con gli scontri diretti a favore dell’undici di Spalletti, possano essere aumentate per questo finale di stagione considerato che inoltre mancano solo 6 giornate. Il discorso sarebbe stato diverso con una vittoria con l’Inter, sfida nella quale obiettivamente la Juventus avrebbe meritato di ottenere il massimo della posta in palio. Inoltre, il calendario dei bianconeri non mi sembra così agevole, difatti nelle ultime giornate dovranno affrontare squadre impegnate a non retrocedere ed infine la Lazio e all’ultima di campionato la Fiorentina di Italiano al Franchi. Di certo la Juventus può guardare al futuro con una relativa tranquillità, nonostante le critiche ingiustificate ad Allegri, la squadra sembra che abbia trovato una propria stabilità ed una costanza di risultati che fa ben sperare per la prossima stagione.”
Il flop del Napoli – “Purtroppo, il Napoli ha fallito l’ennesima occasione tra le mura amiche, la Fiorentina ha meritato la vittoria e soprattutto Italiano si è dimostrato un tecnico dal grande potenziale. Peccato perché gli azzurri hanno avuto un approccio giusto alla partita ma con il passare dei minuti i viola hanno preso le misure all’undici di Spalletti trovando la via del gol. Il Napoli ha perso l’incontro a centrocampo dove la Fiorentina, seppur priva di Torreira e Bonaventura, si è dimostrata superiore per dinamismo ed intensità di gioco. Inoltre soprattutto in casa si assiste ad un Osimhen spesso troppo isolato in attacco con una squadra non pienamente capace di accompagnarlo nelle sue sfuriate offensive, non è un caso che con l’ingresso di Mertens anche il gioco del nigeriano, sino a quel momento disinnescato alla grande da Igor, sia diventato più efficace. Ovviamente con questa sconfitta si riducono drasticamente le possibilità di vittoria dello scudetto, adesso gli azzurri saranno costretti a vincere tutte le sei restanti partite sperando nei passi falsi di Milan ed Inter.”

Roma-Bodo/Glimt – “L’ allenatore dell’FK Bodø/Glimt, Kjetil Knutsen, e l’’allenatore dei portieri dell’AS Roma, Nuno Santos, sono stati provvisoriamente sospesi per le prossime partite delle competizioni UEFA ai sensi dell’art.49 del Regolamento Disciplinare UEFA. Ecco quanto evidenzia la normativa in questione: “Il presidente dell’organo disciplinare competente, o chi ne fa le veci può emanare provvedimenti provvisori ove questi siano ritenuti necessari per garantirne la corretta amministrazione della giustizia. Non è obbligato ad ascoltare le parti e/o l’ispettore etico e disciplinare. Una misura provvisoria può essere applicata fino a 90 giorni. La durata di tale misura può essere dedotta dalla sanzione disciplinare finale. Il presidente dell’organo disciplinare competente, o un suo delegato, può eccezionalmente prorogarne la validità di un provvedimento provvisorio fino a 30 giorni.”. Ovviamente vi è la possibilità da parte dei club di presentare ricorso che deve pervenire alla UEFA per iscritto e con motivazione entro tre giorni dalla notifica dell’impugnato provvedimento.”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Jacomuzzi, osservatore ed ex direttore di Napoli e Atalanta. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Altro stop del Napoli. Non si tende a cercare troppo in maniera spasmodica Osimhen?
“Sicuramente hai ragione. Avendo in campo un giocatore con un peso così importante, viene quasi automatico cercare spesso la profondità. Ti posso dire, però, che la partita l’ha vinta Italiano allungando la squadra e creando intensità. Il Napoli voleva vincerla subito e, invece, ha perso una partita molto importante”.
5 sconfitte su 6 in casa per il Napoli in campionato. Da dove deriva il problema?
“Semplicemente la squadra soffre. Conoscendo Spalletti, che è ‘maniacale’ sulla fase difensiva, il dato mi stupisce. Mi viene da pensare che ci sia stato un po’ di ‘rilassamento’ nel preparare alcune gare mentre, invece, in Serie A non esistono partite facili. Sono tutte sconfitte nate in contropiede, se le analizziamo con attenzione. Anche con la Fiorentina, sul gol di Cabral, si è lasciato andare il giocatore in area di rigore. Io, guardando indietro e ricordando le squadre di Spalletti, ricordo un’attenzione massima sul lavoro difensivo. A Napoli, bella giornata, stadio pieno, e c’è stata disattenzione. Forse troppa euforia generale. Ha reagito alle critiche sui pochi gol quando aveva la miglior difesa? Non saprei, sicuramente con la Fiorentina c’è stata mancanza di concentrazione. La Fiorentina è super nel ribaltare le situazioni di gioco.
Pesa la mancanza di giocatori che abbiano vinto lo scudetto?
“No, quello no. La rosa del Napoli ha giocatori di grande qualità, come Zielinski. Non credo incida. Lo stadio ‘Maradona’ a volte ti fa fare partite incredibili ma crea anche euforia. Zielinski è sempre tra il 6 e il 7, come valutazione delle prestazioni, però dovrebbe dare un po’ d’esperienza anche agli altri compagni e, a volte, non riesce ad aggiungere qualità. Stranieri? In una città come Napoli può essere difficile, perchè non conosci l’ambiente e ti trovi in uno stadio con grande grinta. Nel calcio italiano gli stranieri sono troppi, non ce la facciamo più. Guardo anche la Serie B e vedo un sacco di islandesi, norvegesi ecc. Io ho lavorato a Roma quando Bruno Conti ha smesso e ha iniziato a lavorare al settore giovanile. A volte mi chiedeva: ‘Ti ricordi quel giocatore dell’Ostiense?”. Io vedevo quel giovane arrivare in Primavera e poi Prima Squadra. Oggi vedo gli scout moderni parlare del 2003 dello Sparta Praga o di un’altra squadra straniera. Ma noi in Italia non ce li abbiamo?”
Arriva Napoli-Roma. Chi è cresciuto di più tra Osimhen e Abraham?
“Io dico Osimhen. Abraham è un grande giocatore ma è troppo ‘caratteriale’, lo conosco già dai tempi del Chelsea. E’ un giocatore che ti può dare grande prove quando tutto gira bene ma, in questo momento, Osimhen è troppo determinante”.
Corsa scudetto. Chi vedi come favorita?
“Ho guardato il calendario e devo dire che l’Inter ha sfide più semplici. Ieri sera il Bologna ha vinto e sarà salvo quando affronterà i nerazzurri. L’Inter affronterà squadre più semplici rispetto alle altre, soprattutto il Napoli, mentre il Milan fa grande fatica a segnare. Poi magari il Napoli batte la Roma, fa filotto e ci regala un grande finale (ride, ndr) ma vedo i nerazzurri favoriti”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Eraldo Pecci, commentatore Rai, ed ex giocatore di Napoli e Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Il Napoli è più forte con Osimhen ma sembra giocare peggio
“Beh, per me no. Non credo giochi peggio ma è un campionato al ribasso. Per questi ci sono tante pretendenti e le grandi squadre fanno tanti stop. Li fa il Napoli, così come Inter e Milan. Con tutto il rispetto per Osimhen, ma con Careca e Maradona, avrebbe fatto panchina. Il livello è questo qui. Sembra che aspettino la Juventus: il Milan non segna neanche a pagarlo, l’Inter è tornata a fare una buona partita dopo tanto tempo. Il Napoli è capace di fare una grande prestazione in trasferta poi spreca punti in casa, così come l’Atalanta. Questo è un campionato di ‘B1’. Accettiamolo e godiamoci le emozioni di avere una situazione così aperta”.
Nessuna squadra ha mai vinto uno scudetto con 6 sconfitte, a parte la Juve di Sarri, ma era il primo campionato con la pandemia. Dato negativo per il Napoli?
“Parliamo di campionati anomali, in questa situazione. I numeri, se li ‘torturi’, ti dicono quello che vuoi sentirti dire. Alla fine, abbiamo visto rinvii, tanti impegni, infortuni frequenti e contagi Covid. Sono campionati diversi e imprevedibili in questa situazione”.
Errori di Spalletti contro la Fiorentina? Si è già passati a critiche eccessive?
“Se tu, ad un allenatore, dai dei meriti devi dare anche delle colpe. Alla fine è il risultato che fa la differenza e spesso basta una vittoria per scordarsi di errori ecc. A Napoli, poi, appena fai un pareggio sembra che non puoi vincere più nulla. Non so quanto incida questa instabilità di valutazione sulle prestazioni, probabilmente niente. Però sicuramente incide sui giornali, i commenti del martedì anche qui in radio. C’è tanta demagogia: perché se vinci, le critiche hanno fatto bene, se perdi hanno fatto male. Alla fine, ogni domenica, ce n’è uno che ha ragione”.
Corsa a tre, ma con queste frenate, la Juventus può ancora crederci?
“In questo campionato del ‘ciapanò’, vedremo cosa succederà. Abbiamo visto pandemia, marziani ecc (ride, ndr). Le tre in testa sembra che si stiano impegnando per far rientrare la Juventus e, finchè la matematica lo permette, la speranza c’è ma è comunque dura perchè dovrebbero crollare in tre. Vedremo”.
Con la Fiorentina, al di là del risultato, Mertens si è reso ancora fondamentale
“Io credevo che il Napoli se la cavasse con la Fiorentina. Mertens è un grande giocatore e, io dico sempre, se hai un ‘vecchio positivo’ può darti ancora una mano, se è un ‘vecchio negativo’ meglio lasciar perdere. Mertens è sicuramente uno positivo, un grande giocatore che sa fare la differenza”.

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