Tavecchio: “Il Napoli ha ancora chance di vincere il campionato. Nazionale? Ventura era la quarta scelta”
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Carlo Tavecchio, ex presidente FIGC.
“VAR? La statistica dice che più del 95% degli interventi hanno ripristinato la legalità dell’intervento, dipende anche dagli uomini l’utilizzo del sistema. Anni fa c’era il problema dell’uniformità della classe arbitrale e dei provvedimenti, non è mica semplice. Io prossimo presidente della Lega? No, penso che sarà Giancarlo Abete. Noi abbiamo un problema urgente che è la Legge Spadafora. Il vincolo, se viene tolto, si viene a creare una situazione particolare. Il vincolo annuale credevo che fosse una soluzione ma adesso questo discorso non è più valido, si vuole liberalizzare completamente l’appartenenza.
La questione diventa praticamente di lana caprina, perché le società professionistiche fanno firmare ai Dilettanti la rinuncia ai premi, tutta una serie di cose che riducono i ristori alle società dilettantistiche. Un’altra questione grave è quella del lavoratore sportivo che vengono pagati con ristori e ritenute d’acconto. C’è totale assenza di interventi degli enti locali. Il mio è un grido nel deserto. Vogliono togliere il volontariato? Questa è la via maestra per chiudere le società dilettantistiche.
Campionato equilibrato? Ora ci sono 3 protagoniste e potrebbero anche diventare 4. Credo che il campionato nonostante tutto dia la chance al Napoli di essere protagonista e di sperare. Io sono di Milano ma ho sempre avuto un debole per il Napoli. Sconfitta con il Milan? Le chance sono le stesse. Credo che Milano e Napoli abbiano le stesse chance.
Nazionale? Io sto pregando che vada ai Mondiali, voglio respingere chi chiama per speculazione. Diedi le dimissioni all’epoca perché mi sembrava corretto, del Club Italia non si dimise nessuno. Io ho solo cercato un tecnico dopo una laboriosa richiesta di altri tecnici, perché Ventura non era la prima scelta ma la quarta. Speriamo non tornino quelle brutte sere”.