Magie, gol, lacrime. Il Magnifico è tornato e adesso fa il capitano
Che notte! Sicuramente speciale per il Napoli, ma particolare per Lorenzo Insigne, ritornato al gol cinque mesi dopo l’infortunio patito a Firenze, nello scorso novembre. Quel destro a rientrare, pezzo di bravura del suo repertorio tecnico, lo ha restituito alla normalità. Il gol realizzato alla Sampdoria, il terzo per il Napoli, gli è servito per sbloccarsi e per cancellare del tutto il brutto ricordo di un inverno trascorso a curarsi, dopo l’operazione al ginocchio. Così, dopo aver sistemato il pallone alle spalle di Viviano, Lorenzo è volato via verso i distinti a raccogliere gli applausi della gente, lasciandosi andare, poi, a un pianto liberatorio. In quelle lacrime ha racchiuso tutti i sacrifici a cui si è sottoposto, quotidianamente, per recuperare e tornare ai suoi livelli.
RITORNO PREZIOSO L’ultima rete l’aveva segnata al Torino, il 5 ottobre, in un momento in cui il Napoli stentava a trovare la continuità nei risultati. Poi, l’infortunio di Firenze e il patema di dover ripartire daccapo per conquistare il Napoli e, perché no?, quella nazionale dalla quale si è sentito escluso troppo in fretta. Tanto pensare, dunque, e tanta voglia di rimettersi subito a disposizione di Rafa Benitez che, adesso, sa di poter contare sul talento del giovane napoletano in questo finale di stagione. Poco più di un mese durante il quale il Napoli si giocherà tutto o quasi, a partire dalla possibilità di giocare la finale di Europa League, fino a tentare di completare la rincorsa per il secondo posto: i tre punti conquistati ieri sera lo hanno portato a -2 dalla Roma e a -3 dalla Lazio. Il traguardo è lì, alla portata, soprattutto se la squadra continuerà a giocare su questi livelli e se dovessero arrivare anche i gol di Lorenzo Insigne.
SERA DA CAPITANO I motivi per giustificare quelle lacrime ci sono tutti, dunque. Insieme al gol, c’è stata anche la sua prima volta da capitano, un’emozione che aveva già vissuto, ma mai dall’inizio. Senza Hamsik e Maggio, è toccato a lui indossare la fascia. Ed è stato in quel momento che ha tirato fuori tutto l’orgoglio, la forza delle origini: dopo Paolo Cannavaro è stato lui il primo napoletano a ricoprire il ruolo di leader in campo. Insomma, la ricorderà a lungo questa notte, Lorenzo, rappresenterà una bella pagina della sua breve storia di calciatore, che conserverà gelosamente. Il futuro è tutto dalla sua parte, col Napoli è destinato a durare a lungo, almeno fino al 2018, anno in cui gli scadrà il contratto. Ma l’impressione è che già alla fine di questa stagione, le parti si ritroveranno per ridiscutere e prolungare il rapporto.
La Gazzetta dello Sport