Gli interventi di Gianni Rivera, Tiziano Crudeli e Michele Pazienza a “Il Sogno Nel Cuore”
Gianni Rivera a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Milan-Napoli? I singoli non incideranno, vincerà chi avrà il miglior collettivo. Insigne? Ha le carte in regola per battere un mio record”
“Il ricordo più bello di Milan-Napoli? I momenti più belli sono quelli in cui, col mio Milan, abbiamo vinto, sia in casa che in trasferta. Ho giocato talmente tante volte contro gli azzurri che faccio fatica a ricordare qualche momento specifico – queste le parole di Gianni Rivera, ex calciatore del Milan, campione del mondo 1968 e pallone d’oro nel 1969, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Ne abbiamo vinte tante, ma tante sono state anche le sconfitte, questo fa parte del calcio. Ai miei tempi facevamo risultati molto importanti, e qualche volta ci siamo riusciti anche al San Paolo. Chi saranno i calciatori che decideranno Milan-Napoli? Un giocatore, per quanto forte sia, da solo non può decidere proprio niente. Bisogna che giochi bene tutta la squadra, è tutta la squadra che vince. Poi è chiaro che si metteranno in evidenza i calciatori con maggiori doti tecniche. Vincerà sicuramente la squadra che dimostrerà di avere il miglior collettivo. Insigne? Detengo il record del maggior numero di gol fatti nelle sfide tra Milan e Napoli, ne ho fatti 8. Lorenzo Insigne mi segue a ruota con 6. È l’unico che può rubarmi questo record personale, perché ha le carte giuste dal punto di vista tecnico e caratteriale. Inoltre, il tempo è dalla sua parte. Gli auguro che non ci riesca, perché vorrebbe dire che avrà segnato altri gol contro il mio Milan!”
Tiziano Crudeli a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Ancelotti e Gattuso non hanno fatto benissimo al Napoli, le critiche ci stanno. Il Milan recupererà Theo Hernandez per la gara di domenica”
“Il Milan ha fatto un ottimo lavoro con i giovani, tant’è che ieri, contro il Manchester, ce n’erano ben cinque in campo. È la squadra più giovane d’Italia e, nonostante ciò, sta ottenendo buonissimi risultati – queste le parole di Tiziano Crudeli, giornalista e conduttore televisivo, tifoso del Milan, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Occhio, però, a fare voli pindarici. Milan-Napoli? Speriamo di recuperare qualche pedina importante in attacco. Il gioco rossonero è funzionale fino alla trequarti, ma in questo momento si fa fatica a segnare. Il Napoli, pian piano, sta recuperando tutti i suoi uomini migliori. Ad inizio stagione avevo pronosticato gli azzurri tra le favorite per lo Scudetto, poi, causa infortuni, si ritrova fuori dalla zona Champions, ma restano una delle migliori rose della Serie A. Lorenzo Insigne è stratosferico e fa la differenza. Sono certo, però, che sarà una gara totalmente diversa dall’andata. Tomori? Credo che domenica non giocherà: ha dimostrato di essere molto forte in marcatura ma anche estremamente veloce, però dopo la prestazione di ieri di Kjaer, credo non si possa metterlo in panchina. Con Romagnoli, che è capace di far partire l’azione dalle retrovie, compongono una bella coppia. Sulla gara di domenica influirà il dispendio di energie di ieri sera. Pioli spera di recuperare qualche calciatore che non ha giocato per garantire più freschezza. Ancelotti e Gattuso discussi a Napoli? Non hanno fatto benissimo. Ancelotti con il Milan ha ottenuto risultati straordinari. Gattuso stava iniziando a fare bene con il Milan, poi qualcosa si è rotto con Maldini e da persona seria ha dato le dimissioni. Carlo ha sempre privilegiato i rapporti con i suoi calciatori, gestendo bene il gruppo. Rino, invece, è un uomo molto istintivo e passionale, ed a qualcuno questo può dare fastidio. Silenzio stampa? Se ingaggi un uomo come Gattuso devi conoscere il suo modo di fare. C’è il rischio che il suo carattere faccia incrinare i rapporti. Anche al Milan ha avuto rapporti tesi con Paolo Maldini. Rinnovo col Napoli? Il calabrese lo accetterebbe solo di fronte a garanzie quali stima e fiducia nei confronti suoi e del suo staff. Non gli è piaciuto il comportamento di De Laurentiis, per il semplice motivo che i panni sporchi si lavano in famiglia. Theo Hernandez? Domenica dovrebbe rientrare, anche se in fase difensiva lascia un po’ a desiderare. Dalot al Napoli? È un terzino destro che può giocare anche a sinistra. Sta crescendo, ed anche lui, come tanti giovani, sta dimostrando di essere un calciatore importante”.
Michele Pazienza a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Nel mio Napoli c’era uno spirito diverso, sicuramente c’era più coesione. Ho conosciuto Insigne da ragazzino, aveva già grandi doti ma non mi sarei aspettato sarebbe riuscito a fare questa carriera”
“Il mio Napoli veniva da un momento diverso rispetto al Napoli attuale. Anche un pareggio, come quello ottenuto al Meazza in San Siro nel 2011, era qualcosa di meraviglioso visto che venivamo dalle ceneri del fallimento, dalla Serie C e dalla Serie B – queste le parole di Michele Pazienza, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Juventus, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Quel gruppo, però, aveva uno spirito che ha aiutato tantissimo la società a crescere sempre di più, fino ad arrivare ai livelli attuali. Nello spogliatoio attuale si intravede uno spirito molto diverso da quello che avevamo noi. Nel calcio moderno si formano squadre dove si scontrano culture, lingue ed abitudini diverse. Per mantenere coesi questi gruppi c’è bisogno di calciatori che facciano da collante. Probabilmente, al Napoli di oggi mancano proprio queste figure, che sono importantissime all’interno di uno spogliatoio. Servono innesti di figure di riferimento, che siano trainanti per il resto del gruppo. E nel mio Napoli c’erano diverse figure di questa caratura. Insigne? L’ho vissuto da giovanissimo, e già si vedevano delle qualità tecniche importanti, anche se non mi aspettavo riuscisse a fare questo tipo di carriera a causa del suo fisico. Ma lui è stato bravo andando a giocare in prestito dove c’era Zeman che lo ha aiutato a migliorarsi e specializzarsi nel suo ruolo. Bakayoko? Non credo si sia involuto, ma c’è un evidente calo di tutta la squadra. Lui ha un nome importante, così come lo stipendio, e, di conseguenza, viene preso maggiormente di mira dalle critiche quando fa male. Sulle sue prestazioni può pesare anche il fatto che sia in prestito secco, soprattutto nel finale di stagione, in un momento come questo dove non si riesce a dare una svolta ai risultati sul campo. In maniera involontaria potrebbe essersi lasciato un po’ andare, sapendo di non fare parte del progetto futuro del Napoli”.