Capolinea Roma: rivoluzione in arrivo, Garcia unica certezza. Il sogno è Higuain
ROMA – Nonostante sette gare ancora da giocare, nonostante il secondo posto ancora da raggiungere – e tutt’altro che scontato – la stagione della Roma sembra già arrivata al capolinea. Rivoluzione, questa la parola più in voga a Trigoria. Soprattutto da quando Pallotta ha urlato ai dirigenti tutta la propria delusione. Il presidente ha pronta la propria rivoluzione, che toccherà tutti gli ambiti: dai medici – in arrivo un’equipe americana – al management. Ma la vera rivoluzione non può non toccare la squadra. Con una certezza: Garcia vuole restare, Pallotta lo considera intoccabile, inevitabile si riparta con lui. E per accontentare il tecnico, in tanti saluteranno.
RIVOLUZIONE GARCIA: SOGNO HIGUAIN E TANTI BOCCIATI – Quattro anni di gestione americana eppure la prossima estate sarà già il tempo di una nuova rivoluzione. Rudi Garcia per la sua Roma numero tre vorrebbe nomi eccellenti: il suo agente, Boiusseau, offre Mavuba a costo zero, il tecnico sogna addirittura Higuain, mentre Sabatini tratta soprattutto Bruno Peres col Torino e Dybala col Palermo. Soprattutto, però, il tecnico è pronto ai tagli: della rosa odierna in tanti lo hanno deluso e difficilmente avranno un’altra opportunità. Skorupski, Yanga Mbiwa, Spolli, Cole, Astori, Doumbia, Iturbe: l’esercito dei bocciati parte da loro. C’è poi chi come Maicon non offre più garanzie a livello fisico, chi come Paredes non ha convinto fino in fondo, chi come Ibarbo costa troppo per poter restare. Giocatori oggi bruciati, ma costati tra la scorsa estate e l’ultimo inverno qualcosa come 57,5 milioni. In più tornerà anche Destro (il Milan non pagherà i 15 milioni del riscatto), pur sapendo di essere già stato bocciato una volta. Per questo ora Garcia vuole più libertà e controllo sul mercato: una condizione che lo pone in netto contrasto con il ds Sabatini.
55 MLN DA PJANIC, LJAJIC E NAINGGOLAN – Di certo, per finanziare una simile rivoluzione servirà un mercato costoso. Difficile da pianificare oggi, senza sapere se la squadra potrà partecipare o meno alla prossima Champions League, che in termini di incassi fa la differenza per circa 40 milioni. Senza il secondo posto, che dà la certezza di partecipare alla fase a gironi, sarà inevitabile cedere qualche pezzo pregiato. Anche per questo si pensa già ai nomi da sacrificare: Pjanic piace al Barça (la scorsa settimana il ds Sabatini era Barcellona), che però ha il mercato bloccato. Anche Ljajic ha estimatori in Spagna, mentre Nainggolan piace in Inghilterra, ma va ancora riscattata la seconda metà del cartellino dal Cagliari e l’adeguamento del suo contratto, ad oggi, è un problema non ancora risolto: lui chiede cifre da top player (3,5 milioni all’anno), la Roma non ha detto sì. Cedendoli il club può ricavare circa 55 milioni, per rifare la squadra. Ma se davvero a fine stagione la resa dei conti di Pallotta poterà a qualche addio eccellente tra i dirigenti, chi firmerà la nuova rivoluzione?
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