Luca Marchetti: “Se il protocollo cade, chiude il calcio. Fabian Ruiz? Non molte società possono prenderlo”
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Luca Marchetti, giornalista ed esperto di mercato.
“Caso Napoli? Al di là delle ragioni di tifo, in questi casi il consiglio che noi cerchiamo di dare è analizzare la situazione senza avere la maglia del proprio club addosso. La sentenza di secondo grado è legata a un’inchiesta nella quale la Procura Federale ha riscontrato un atteggiamento del Napoli atto a costruirsi un alibi. Il protocollo a oggi è l’unico scudo per continuare la stagione. Se il protocollo viene a cadere, chiude il calcio. Tra i positivi dei calciatori per fortuna non c’è mai stato un giocatore grave: si parla di persone giovani, in forma fisica.
Se il Napoli aveva dei timori era perché aveva giocato contro il Genoa ma anche in questo caso il protocollo ha retto. Il tampone fatto a 48 ore dalla partita è sinonimo di garanzia. Differenza tra Napoli e Genoa secondo la giustizia sportiva? Il Genoa ha fatto di tutto per trovare un accordo con l’ASL anche solo per andarsi ad allenare, per il Napoli non è stato evidentemente percepito questo. Il protocollo sta dando i suoi frutti, anche in un momento in cui la pandemia sta imperversando.
Ho sempre considerato il Napoli una squadra molto ben costruita, il Milan invece oggettivamente è una sorpresa. Sono stati bravi a mantenere dirigenti e allenatore: se non ci fosse stato quel tipo di lavoro, probabilmente staremmo parlando di un altro Milan. Anche in questo si vede la lungimiranza della società. C’è stata anche un po’ di fortuna ma il lavoro ha pagato. Il Napoli sta mantenendo le attese, Juventus e Inter no.
Fabian Ruiz sacrificato per prendere un grande terzino sinistro? Il problema oggi è di disponibilità economiche. Immagino che il Napoli vorrà soldi importanti e che non ci siano molte società che possano pagarli. Peraltro il Napoli è tra le poche società che saranno meno coinvolte nella prossima crisi, non ha necessità di vendere. Gli altri invece sono costretti a vendere per comprare”.