Tucci, Agresti, Corbo, Chiariello e Marelli a ‘ Un Calcio Alla Radio’
Tucci: “Questi i provvedimenti contro chi ha assalito i tifosi del Napoli ma c’è stata poca sicurezza”.
In diretta a ‘ Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Alberto Tucci, avvocato di Luca Da Ros, tifoso dell’Inter: “Luca Da Ros è un giovane ragazzo di 21 anni è un appassionato frequentatore dello stadio. Si è occupato di coreografia. Credo che questo scontro non fosse nel programma. Luca ha detto che il “Rosso” ha organizzato tutto? I giornali fanno il loro lavoro, ma non conoscono il contenuto dell’interrogatorio. Riunione per pianificare un agguato? Non corrisponde nei miei atti, né mi è stato mai detto a Luca. Loro si spostano da un baretto nei pressi di San Siro ad un pub. Pub che si sviluppa su due livelli. Al piano superiore c’erano i capi delle curve, a cui accedevano solo alcune persone0. Luca da Ros è rimasto fuori ed è stato indicato di andare in questi parchetto, dove hanno trovato dei mezzi contundenti. I conducenti delle auto che l’avevano condotti da San Siro al pub li hanno poi condotti al parchetto. Rosso arrestato? Lo hanno arrestato perché ha indicato il “Rosso” come capo curva e non come organizzatore. Da Ros ha confermato di aver partecipato all’assalto? Sì. Morte di Belardinelli? Nemmeno la Procura ha capito bene quale sia stata la dinamica. Secondo la procura si è trovato sulla colonna di sinistra all’auto dei tifosi e un’auto che era uscita dalla colonna lo avrebbe colpito. Allora si potrebbe anche pensare che l’auto non facesse parte del corteo. Il mio pensiero? Io non condivido questo tipo di tifo. Non capisco perché ce l’avessero così tanto. Non capisco perché fossero venuti tifosi del Nizza o da Varese. Provvedimenti? Convalida del fermo e custodia cautelare in carcere. Rissa aggravata? Mi pare che parte dai tre anni. Mi sembra che con il processo abbreviato, potrebbe stare sotto i due anni. Daspo a vita? Cinque anni, notificato subito. Luca si è pentito? Certamente. Sono certo che non si sia reso conto di quello che sarebbe potuto accadere. Mancata la sicurezza intorno ai tifosi del Napoli? Sì”.
Agresti: “Probabile la cessione in prestito di Diawara”.
In diretta a ‘ Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Stefano Agresti, direttore di Calciomercato.com: “Il Napoli farà poco. Qualche aggiustamento penso possa anche esserci. Almenda a gennaio? Poche possibilità 20%. Diawara via a gennaio? Mi spingo ad un 40% il giocatore ha bisogno di giocare. Noi abbiamo scritto di un interessamento della Fiorentina. Non vuol dire che ci va, ma che interessa. Alla Fiorentina qualcosa lì in mezzo manca. Gabbiadini? Penso che possa andare al Milan. Lo sponsorizza Higuain. Può fare la seconda punta, il vice Higuain. Può fare anhe l’esterno. È un attaccante che va bene un po’ in tutti i ruoli. Allan al PSG a gennaio? Per me è un’operazione che non si fa. Io dico 10% se gli sceicchi impazziscono. Hysai al Chelsea? Questa per me è un’ipotesi anche probabile. Dico 30 %, anche perché Zappacosta è in partenza. Mertens in Cina? 2%. Kouamè? In prospettiva si può fare. Direi 33%. Se va via Hysai chi viene al Napoli? Penso che Hysai possa uscire perché il Napoli potrebbe avere un tornaconto economico e non mi sembra il calciatore preferito da Ancelotti. Lazzari al Napoli? Potrebbe essere un’operazione interessante. Barella? È un giocatore che interessa molto al Napoli. Il Napoli sta cercando di investire su questi giovani. Farlo ora per gennaio è impossibile, farlo ora per giugno penso si possa fare. Ipotesi più probabile tra quelle citate? L’ipotesi più probabile è la cessione in prestito per Diawara”.
Corbo: “Bisogna vietare le trasferte fino al termine del campionato”.
In diretta a ‘ Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Antonio Corbo, giornalista de “La Repubblica”: “L’anno scorso il Napoli poteva vincere lo scudetto. A gennaio era campione d’inverno. Bisognava mettere qualcosa sul tavolo. Quest’anno, invece, a nove punti dalla Juventus qual è il giocatore su cui puntare? Secondo me bisogna affidarsi ad una preghiera. Inizierei a puntare su giocatori per il prossimo anno. Barella? Mi piace. A me piace anche molto Tonali. Me lo segnalarono qualche anno fa. Mi preoccuperei di capire qual è il giocatore su cui puntare. Il Napoli se deve fare un colpo grosso, deve guardarsi solo dalle squadre straniere e dalla Juventus. Agguati di Milano? È una cosa gravissima. In questo momento in Italia c’è un problema. Salvini è una persona molto intelligente. Mi dicono che all’interno del Viminale ha gli uomini giusti e si fida delle persone giuste. Il problema di Salvini è che c’è un innocente conflitto di interessi. Quando il ministro degli interni è anche segretario di un partito è difficile conciliare le iniziative e gli interventi impopolari che spettano al ministro degli interni e dei sondaggi. Stare sempre lì a cercare il vantaggio non puoi prendere decisioni impopolari. Un bravo ministro degli interni senza la preoccupazione di essere alto nei sondaggi ha una soluzione, deve vietare le trasferte. Nel calcio italiano c’è una sola soluzione bisogna vietare le trasferte. Facciamo degli esperimenti. Mi sembra anche una forma di rispetto per un morto. Noi ce l’abbiamo sulla coscienza. La nostra società non si è accorta in tempo del problema”.
Chiariello: “Basta alla zona franca!”.
In diretta a ‘ Un Calcio Alla Radio’, trasmissione in onda su Radio CRC Targato Italia, è intervenuto Umberto Chiariello per il suo ‘Editoradio’: “Nel discorso di fine anno il presidente della Repubblica Mattarella inserisce il discorso calcio. Questa è la dimostrazione di come non possa essere più un problema sottaciuto e sottovalutato. Ha detto la cosa più semplice del mondo perché a volte le cose semplici sono le verità più urlate. “Lo sport è un’altra cosa” questa è la frase chiave. Da quello che abbiamo sentito dall’avvocato Tucci che difende uno dei tifosi dell’Inter, da quello che abbiamo letto in queste ore della ricostruzione della vicenda. Qui c’è stata una riunione dei capi ultras dell’Inter per fare un agguato ai tifosi del Napoli e una colonna di tifosi del Napoli arriva allo stadio senza nessuna scorta. Lo stato italiano totalmente assente. Io non dico le infiltrazioni nei gruppi ultras, che sarebbe il minimo sindacale dell’intelligence italiana, che non deve occuparsi solo di terrorismo, di ‘ndrangheta, mafia e camorra, che molto spesso sono avviluppate col calcio italiano. Il punto fondamentale è che lo Stato si è consegnato nelle mani delle frange violente del tifo che rispondono ad un’unica logica: quella del branco. È come se si fosse detto a queste persone: “ voi sfogate le vostre frustrazioni, usando il calcio perché avete la zona franca”. Allora io dico nel 2019: basta alla zona franca! Che lo stadio torni luogo di famiglie e lo Stato diventi finalmente Stato, quello che ha nei suoi doveri, stato di polizia e stato di difesa della gente comune”.
Marelli: “Da marzo l’IFAB pronta a revisionare il protocollo”.
In diretta a ‘ Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Luca Marelli, ex arbitro: “Rigore di Ferrari in Juventus-Sampdoria? L’opinione non la cambio. C’erano due elementi che non mi facevano propendere per il calcio di rigore: il braccio davanti al corpo e il pallone che rimbalza improvvisamente dalla coppia di giocatori davanti a lui. Esiste la colposità e non la volontarietà? È questione che l’IFAB come emerso dalla riunione di novembre sta riflettendo sull’eliminare il concetto di volontarietà, perché è un concetto superato e si è più vicino ad un concetto di colposità, ma bisognerebbe fare un po’ di chiarezza Bisognerebbe a resettare tutto. Oggettivamente non si capisce niente. Bisogna ripartire dai dati di fatti. Emre Can era rigore? Ognuno la pensa alla sua maniera. Ferrari? Cerca di muoversi, cerca di togliere il braccio. È come il primo gol del Napoli. Mertens prova a togliere il braccio, ma non può. Si può far partire un’istanza in cui far cambiare protocollo? Non ce n’è bisogno. A aarzo si discuterà del cambio di protocollo. Sicuramente se ne discuterà. Il protocollo sta mostrando grosse lacune. Citando un lettore del mio blog “sono i dolori dell’adolescenza del VAR”. La modifica non è stata così profonda, ma ha avuto delle conseguenze. Challenge risolverebbe? Sì, ma nel futuro. Penso sia una cosa che avverrà tra 2 o 3 anni. Nessuna differenza tra sospensione o interruzione? Ci sono differenze, ma sono minime. Il problema non sono le regole, ma le leggi nazionali. Mazzoleni doveva interrompere la partita per qualche minuto? Mazzoleni non c’entra niente. Il comunicato della UEFA non dice che c’è stato un errore di applicazione del protocollo, ma non dice chi non l’ha applicato. Non dice che sia stato il questore, l’arbitro o qualcun altro. Il problema è che il responsabile dell’ordine pubblico ha agito di testa sua”.