Empoli, Corsi: “Il caso Parma? Noi saremmo già stati cancellati”
EMPOLI – La Panchina d’Argento ricevuta lunedì è stata un’ulteriore conferma dell’attenzione che sta attirando il lavoro di Maurizio Sarri ad Empoli e se ne stanno accorgendo anche le big del nostro calcio, su tutte il Milan. Dal canto suo, Fabrizio Corsi se lo gode finché può, consapevole che non potrà trattenere il suo tecnico se arrivasse una grande squadra a chiederne i servizi: “Davanti alla proposta di una grande non troverei gli argomenti giusti per trattenerlo, né per noi, né per lui – ammette il presidente del club azzurro – ma mi è già successo di perdere allenatori importanti. Se invece dovesse arrivare una società media a reclamarlo, ho tante argomentazioni per farlo rimanere”.
“QUI NON SI GIUDICA UN TECNICO IN 5-10 PARTITE” – “La Panchina d’Argento è un premio anche a questa società, che lo ha messo nelle condizioni di poter lavorare – prosegue Corsi – Altrove un allenatore viene giudicato per 5-10 partite in cui i risultati sono negativi, da noi questo non è successo. Non è successo quando, nelle prime 9 partite qui, aveva raccolto 4 punti; quando quest’anno ha rimediato 3 sconfitte di fila, mi sono presentato dentro lo spogliatoio allungandogli il contratto di un anno, facendogli capire che attraverso il suo lavoro e le sue capacità se ne poteva venire fuori”.
“NON TRATTERRÒ I GIOCATORI PIÙ DEL DOVUTO” – Se Corsi non intende trattenere Sarri a forza, qualora arrivasse una grande squadra a richiederlo, lo stesso vale anche per i calciatori: “Non commetterò gli errori fatti in passato, quando ho trattenuto giocatori importanti un anno in più di quanto era dovuto – confessa il presidente empolese – gente come Di Natale, Maccarone, Marchionni, Rocchi, ha fatto benissimo dal 1° febbraio in poi, quando il mercato era chiuso”.
“A PARMA SI È OPERATO SOPRA LE POSSIBILITÀ” – Il presidente azzurro parla anche del caso Parma, convinto che nessuno avrebbe tirato fuori l’Empoli dal baratro, se si fosse trovato al posto del club emiliano. “Il primo pensiero va alle persone umili e semplici, che con i loro stipendi mandano avanti le famiglie e che da tanto tempo non li ricevono – dice Corsi – Non sono invece molto sensibile ai discorsi che riguardano dirigenti e calciatori, che hanno scelto di lavorare a Parma e hanno avuto stipendi importanti, forse anche sopra a quelle che erano le possibilità”.
“NOI NON ABBIAMO SANTI IN PARADISO…” – “Ci sono tante responsabilità di tante persone – è l’opinione del n.1 azzurro – Il Parma è fallito due volte in dieci anni e già nel 2004 si è avvalso della legge Marzano, debiti per decine e decine di milioni sono stati buttati a mare, si è creata una nuova società, la parte positiva e i giocatori sono stati portati nel nuovo Parma e si è ricominciato da capo. A noi invece, con due milioni di euro di debiti, ci cancellano perché non abbiamo santi in Paradiso, nessuno si muoverebbe per salvare l’Empoli, perché siamo una piccola realtà di provincia, che fa calcio in una certa maniera per cui dobbiamo far quadrare i conti, se non quadrano ci cancellano”.
serie A
- Protagonisti:
- fabrizio corsi