Il paradosso di Laporte, star senza Nazionale
Vai a guardare le sue presenze con la nazionale francese e alla voce “zero” quasi non ci credi: “Ma come? Deschamps non chiama Laporte? Titolarissimo nel City, perno di Guardiola…”. Stano ma vero, fin qui nessuna presenza per il difensore del ’94, soltanto una convocazione nel 2016 senza mai esordire. Poi pensi: “Ok, magari giocherà con la Spagna”. Possibile? Certo, Laporte è cresciuto nell’Athletic Bilbao e ha più di 160 presenze in Liga.
Niente, neanche lì. Nel 2016 – un mese prima della chiamata di Deschamps – l’ex ct della Roja Lopetegui tentò di fargli prendere la cittadinanza spagnola, ma senza successo. Oggi Aymeric Laporte, campione d’Inghilterra con il Manchester City, non “ha una nazionale”. O meglio, tecnicamente ce l’avrebbe, ma Deschamps non lo chiama, tant’è che nell’ultima “tornata” gli ha preferito perfino Sakho del Crystal Palace (assente dal 2016).
Paradosso Laporte: titolare in Premier, mai chiamato in Nazionale
Deschamps non lo vede, negli anni gli ha preferito diversi centrali difensivi: Kimpembe, Koscielny e perfino Mangala, convocato per gli Europei del 2016 (oggi gli fa da riserva nel City). Qualcuno fa leva su motivi tattici, mentre altri insistono sul discorso “personalità”. Secondo il Daily Mail Deschamps preferisce caratteri “più forti”. L’ultima motivazione è… il fisico: meglio Rami, più “piazzato”. Ma Guardiola ha costruito la difesa del City proprio su Laporte, questione di numeri: 17 gare da titolare tra campionato e coppe, 2 gol, ha saltato solo 3′ contro il Chelsea in Community Shield e due partite di Coppa di Lega causa turnover. Un paradosso senza soluzioni.
Laporte con la Spagna? Non si può…
In molti si chiedono perché Laporte non scelga la Roja. Anche qui, come nel caso di Deschamps, il motivo è molto semplice. Il centrale non può essere chiamato con la Spagna per motivi burocratici. In breve: Laporte è nato in Francia (ad Agen, una città tra Tolosa e Bordeuax), ma nonostante abbia giocato tanti anni nell’Athletic non ha mai avviato le pratiche per l’ottenimento del passaporto spagnolo. Ora vive a Manchester, nel gennaio del 2018 è diventato l’acquisto più costoso della storia del club (65 milioni di euro) e non può più prendere la cittadinanza spagnola poiché non vive più a Bilbao. La federazione della Roja ha fatto il possibile per fargli prendere il passaporto – come nel caso di Diego Costa, “spagnolo” dal 2014 – ma i documenti non sono mai arrivati.
Deschamps ne parlò nel 2016: “Non lo prenderò, c’è un altro paese che vuole averlo”. Era la Spagna di Lopetegui. Laporte pensava che prima o poi una chiamata dai “Bleus” sarebbe arrivata. E invece no: titolarissimo con il City, pupillo di Guardiola, Campione d’Inghilterra e uomo dei record per il club. Purtroppo non basta.
Fonte: Sky