Parma, l’ennesima promessa di Manenti: ”Risolverò tutto, niente libri in Tribunale”
PARMA – Un’altra promessa, l’ennesima, aspettando i fatti. Il presidente del Parma, Giampietro Manenti, nonostante il caos che regna nell’ambiente emiliano, parla con ottimismo sul futuro: ”Abbiamo un piano per il Parma, ancora attuabile, e non porteremo i libri in Tribunale. Mi piace il sistema calcio, mi piace la zona, e quindi abbiamo cercato questa avventura. Non sono pentito. I soldi ci sono, farò degli incontri e vedremo. Non so se qualcuno sta lavorando contro di me ma ritengo di riuscire a risolvere la situazione, altrimenti non sarei ancora qua”.
“DOMENICA SI GIOCA” – Parlando del campo, Manenti ha assicurato che il Parma domenica scenderà regolarmente in campo a Marassi contro il Genoa: ”Giocheremo, così come si poteva disputare la partita contro l’Udinese”. Il numero uno ducale ha poi negato di aver chiesto soldi al tesoriere del Parma per andare in Slovenia e fa sapere anche che non gli è stato notificato niente dalla procura di Parma per reato fiscale: ”Non mi aspetto niente da Lega e Federcalcio, non voglio aiuti, andremo avanti con le nostre forze. Ha ragione il presidente del Cesena: se il regolamento non prevede l’intervento della Lega, non ci deve essere”.
MELLI: “AVEVO CAPITO TUTTO” – Intanto Alessandro Melli, ex bandiera del Parma negli anni ’90, non sembra stupito della situazione drammatica che vive la società emiliana: ”Io ho sempre paragonato il Parma dell’anno scorso al Titanic: tutti viaggiavano in prima classe, sotto perà c’era tutto quello che sta emergendo adesso, poi è bastato uno scoglio, che è la licenza Uefa, a far venire fuori quello che si sapeva, quello che tutti sapevano lì dentro”. In particolare non torna la gestione degli innumerevoli tesserati: ”Una persona mi disse che eravamo arrivati a 242 contratti federali. Erano tutti in giro in categorie inferiori, in B e molti in C, tutti nomi obiettivamente che non conoscevo e neanche di prospettiva, non credo che sia emerso nessuno di questi giocatori a livelli importanti. E io a casa mi chiedevo: “ma noi abbiamo la possibilità di pagare una cifra così importante solo di contratti federali con le nostre entrate? Mi sembrava veramente molto strano. Credo che venissero portati da procuratori. Noi abbiamo venduto giocatori con plusvalenze di un certo livello, partendo da Antonelli, Paloschi, Dzemaili, Borini, Pelle’, Acquah, Pabon, Parolo, Benalouane, Sansone, Chibsah, Rosi… Non abbiamo mai comprato pero’ un giocatore che costasse più di 3 milioni di euro”.
IPOTESI BANCAROTTA FRAUDOLENTA – Intanto c’è un nuovo fascicolo della Procura, che ha avviato indagini per il reato di bancarotta fraudolenta. Per ora non ci siano persone iscritte nel registro degli indagati. Per il 19 marzo resta intanto fissato l’udienza per la richiesta di fallimento del Parma Fc, richiesta avanzata dalla stessa Procura per inadempienze fiscali. La Procura ha potuto aprire il fascicolo, pur senza il fallimento dichiarato, perché “quando lo stato di dissesto di una società è evidente e si possono presumere condotte illecite che l’abbiano causato, si può comunque ipotizzare la bancarotta fraudolenta”. Ora spetterà ai magistrati risalire alle eventuali responsabilità legate all’attività delle gestioni precedenti all’attuale presidente Giampietro Manenti.
parma calcio
- Protagonisti:
- Giampietro Manenti