Inter, Mancini: “Vietato distrarsi, ma col Celtic faremo una grande partita”
MILANO – Nonostante le tre vittorie consecutive non è tempo di rilassarsi. “Contro il Celtic sarà importante, dopo i buoni risultati possiamo prepararla bene, più rilassati. Ma, non possiamo abbassare la tensione, un minuto può cambiare tutto. La concentrazione deve esserci da oggi fino a domani sera alle 21”, avverte Roberto Mancini alla vigilia della partita di Europa League di domani sera a San Siro (ore 19.00). Il tecnico chiama a raccolta i tifosi, ovvero: il dodicesimo uomo in campo. “Il pubblico di San Siro ha sempre avuto il suo peso, può spingerci agli ottavi”, sottolinea l’allenatore, che si dice certo che i suoi “è normale a volte commettere errori, ma la squadra farà una grande partita”.
Ha rivisto quei 20 minuti dopo l’1-0 a Cagliari? Che idea si è fatto?
“Può capitare quando vieni da una partita di coppa. A metà secondo tempo può subentrare la stanchezza, 8 giocatori erano in campo a Glasgow. Dobbiamo migliorare nella gestione del vantaggio, sarebbe anche semplice. Siamo migliorati in tutto, dobbiamo farlo anche in questo. E non dimentichiamo che ci sono gli avversari, il Cagliari ha capito che poteva appigliarsi a qualcosa e poteva finire 2-2”.
Fin quando le partite sono allenanti e quando diventano stancanti?
“Da giocatore ho sempre preferito giocare, credo poi che la partita sia la cosa più bella. Quando diventano tante e i giocatori sono sempre gli stessi qualcosa viene a cambiare, subentra la stanchezza. oggi abbiamo un assetto che ci dà sicurezza, cambiare non è facile ma qualcosa dovremo farla”.
Pensa che la squadra sia tornata in lotta per il terzo posto e possa continuare a puntare sulla coppa?
“Se la Juve rallentasse potremmo raggiungerla (ride, ndr). Tre vittorie non cambiano niente, ci danno più fiducia. Quando lavori bene e i risultati non vengono c’è sconforto, ora i risultati vengono. Le tre vittorie sono la conseguenza del lavoro, ma la classifica oggi non è ancora adatta all’Inter. Vedremo più avanti, l’obiettivo è crescere ulteriormente, anche nella gestione del vantaggio senza rischiare. Se ci riusciremo avremo soddisfazioni, parlare di obiettivi oggi non serve”.
Si parla molto di Icardi e del fatto che l’Inter potrebbe cedere un big. Quanto conta saper dire di no a una grande offerta per avere il centravanti del futuro?
“Credo che Icardi abbia un margine di miglioramento enorme ancora, per l’età che ha. Lui può imparare e migliorare sotto tutti i punti di vista. Potrà essere un grande centravanti nei prossimi 10 anni, è un ragazzo per bene. Credo che il suo futuro dipenda da quello che faremo fino al termine della stagione”.
Ieri sera Mihajlovic ha rimproverato Regini, cosa pensa della sua reazione? Come si tiene la concentrazione fino all’ultimo?
“Non ho visto il derby ma posso immaginare, credo che la tensione in una partita così possa starci. Non credo sia successo nulla di male. Noi abbiamo concesso tre gol negli ultimi secondi, capita ma se succede. Bisogna tenere alta la concentrazione, ma in campo ci sono anche gli avversari”.
Come sta Handanovic?
“Ieri ha corso, sta molto meglio. Vediamo se può recuperare domani ma in coppa giocherà sempre Carrizo. Penso sia giusto così, ha sempre giocato così. Alla prima ho messo Handanovic, non conoscevo ancora Carrizo. Io ho avuto un’esperienza terribile in FA Cup, ho messo sempre Pantillimon poi ho cambiato in finale. Carrizo ha sempre fatto bene, giusto che abbia delle soddisfazioni”.
Chi giocherà domani?
“Fredy, Icardi, Jesus, Santon, Medel, Palacio, per gli altri aspetto le loro condizioni domani mattina”.
In rete si trova una sua intervista in cui citava Kovacic come miglior giovane in prospettiva.
“Lo avevamo seguito al City, potevamo prenderlo. Poi è arrivato all’Inter, ha grandi qualità. E’ giovane, deve migliorare in tante cose. E’ la stessa cosa di Mauro, saranno il futuro dell’Inter ma a volte devono riposarsi, capire e migliorare cose tecnico-tattiche. Si tratta di una questione di età”.
Con lei Fredy è un cardine…
“Non so, l’anno scorso l’ho chiamato perché lo volevo al Galatasaray. Lo conoscevo già, pensavo potesse essere utile a noi visto che l’Inter lo stava cedendo ma lui ha detto che voleva restare. Sono contento che stia facendo bene, credo sia un mix di fattori”.
Lei ha affrontato il momento delicato in modo freddo. Questa è la differenza tra un grande allenatore e non?
“Non so, credo possa dipendere anche dai trofei che uno vince o no. Credo che critiche ed elogi facciano parte della vita, soprattutto per noi che facciamo questo lavoro e veniamo giudicati ogni tre giorni”.
Nelle ultime 5 partite ha fatto un solo cambio prima del 70′, come mai?
“La squadra ha trovato un assetto, poi sono giocatori giovani e possono giocare 70 minuti. Quando finiscono le partite e si guarda il risultato si può parlare di qualsiasi cosa, ma ora che la squadra ha il suo assetto può mantenerlo per 90 minuti”.
Fonte: Repubblica