Lo strano caso di Obeng: uno ‘slot’ per Roma e Napoli
A Santarcangelo di Romagna lo considerano l’affare più redditizio. D’altronde per una squadra di Lega Pro, emersa dal dilettantismo senza la smania di scalare le categorie, convolare a mercato con due corazzate della Serie A non è da tutti i giorni. Soprattutto se il protagonista in questione non si sposterà dalla provincia di Rimini e continuerà a strappare applausi al “Mazzola”. “Dove sta la fregatura?”, direte voi. Francis Obeng, ghanese classe ’86, è il mediano del Santarcangelo dalla stagione 2008/09: in gialloblù ha conquistato una storica promozione in Lega Pro Seconda Divisione, prima dell’ammissione nella nuova ‘Serie C’. Gesta che meritano contratti con Roma e Napoli? Secondo la regola degli extracomunitari, cavillo del calciomercato italiano, evidentemente sì.
Slot Machine – La normativa della Figc, volta a garantire l’equilibrio di flussi, è la seguente: ogni club che nel proprio organico abbia già tesserato due o più giocatori extracomunitari, ne può acquistare di nuovi fino ad un massimo di due a patto che rispetti una coppia di condizioni. Ovvero, che il nuovo innesto sostituisca un extracomunitario in rosa (ceduto all’estero), oppure che lo straniero non UE acquisisca la cittadinanza europea. Fine della direttiva? Quasi: la regola è aggirabile nel caso dei giocatori extracomunitari già impegnati in Italia, che improvvisamente diventano colpi di mercato. Come nel caso di Obeng, acquistato dalla Roma un anno fa (0 presenze in giallorosso, liberato in estate) e alla sirena della finestra invernale dal Napoli, destinato ad occupare la casella degli extracomunitari prima dell’addio a giugno. Per questo motivo nemmeno si muoverà dalla Romagna, dove rimarrà in prestito.
Babú, Kabine&Co – I baby sudamericani Sanabria e Paredes, acquistati dalla Roma a gennaio 2014, furono inizialmente parcheggiati a Sassuolo e Verona al fine di figurare come trasferimenti interni alla Lega nell’estate successiva. Al centrocampista Obeng venne data un’altra consegna: riempire lo slot fino al termine del campionato, istruzioni che osserverà anche al Napoli. Non è il primo caso che ricordiamo in Italia dettato da una strategia lecita ma controversa, che ricicla calciatori a meri fermacarte. Chi ricorda Babú, ex pupillo di Zeman, prelevato e poi allontanato dalla Roma per accogliere Gervinho? Sempre in giallorosso l’ivoriano Amara Konaté, ex Parma, venne dirottato in Catalogna per far posto all’arrivo di Maicon. Storie che hanno lo stesso amaro finale di Jean Koffi e Mehdi Kabine, che videro il logo del Napoli solo alla firma dei documenti. Sogni infranti, destini paralleli tra caselle e gloria effimera. Proprio come una slot machine.
Fonte: SkySport