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Serie A, le migliori giocate della 38^ giornata

Il cammino di Lorenzo Insigne in Nazionale è stato, come noto, piuttosto accidentato. Molto diverse invece le sue fortune al Napoli, sebbene, persino nella sua squadra di club, in alcuni momenti i suoi tifosi non gli hanno risparmiato qualche fischio. In particolare Insigne è stato criticato per l’eccessivo numero di tiri effettuati. L’esterno sinistro del Napoli è il calciatore che in Serie A (tra quelli che hanno giocato almeno 500 minuti) tira di più in porta (5.1 tiri ogni 90 minuti), producendo però solamente 7 gol su azione. In Europa, con diversa efficacia, tirano in porta più di Insigne solo Cristiano Ronaldo, Messi, Kane e Lewandowski. Insigne ha però mandato al gol per ben 11 volte i compagni, secondo solo a Luis Alberto e Douglas Costa in Serie A. I numeri, e, in fondo anche in rendimento in Nazionale, restituiscono un giocatore, sì talentuoso, ma capace di esaltarsi solo in un contesto organizzato, dalla natura profondamente associativa e, invece, poco efficace nelle soluzioni individuali. D’altronde, i momenti migliori della carriera del napoletano coincidono con il suo incontro con Zeman e Sarri, due allenatori che amano un calcio estremamente programmato.

La specialità di Insigne è il cross da sinistra, con il piede destro, verso il secondo palo a servire i tagli chirurgici di Callejon. Anche contro il Crotone, il Napoli, ha segnato utilizzando questa soluzione. Ma nel primo gol, è andata in scena una variazione sul tema. La squadra di Sarri recupera palla con il suo gegenpressing e Mario Rui serve Insigne che può puntare la difesa del Crotone che però è ben schierata. Invece di intestardirsi in una giocata personale, Insigne, con una notevole padronanza del tempo di gioco, ferma il pallone con la suola e ruota di 180° tornando indietro e effettuando una pausa.

La pausa consente ai compagni di disegnare i movimenti più opportuni e regala a Milik il tempo necessario ad attaccare lo spazio alle spalle di Capuano. Il cross di Insigne, è, come quasi sempre, dolce e preciso e per Milik non è difficile colpire di testa e realizzare il gol del vantaggio. Tutto nasce però dalla frenata di Insigne, dalla sua gestione del tempo e dalla sua pausa, che ridefinisce a vantaggio dei movimenti dei compagni il ritmo dell’azione.

Fonte: SkySport

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