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Sampdoria, Giampaolo: “Tante cose da analizzare”

Un ko a Ferrara contro una squadra certamente più motivata alla ricerca di punti per la salvezza. La Sampdoria non riesce così a salire ancora in classifica e resta dunque a quota 54 – al decimo posto. Il 3-1 finale lascia un po’ di amaro in bocca all’allenatore Marco Giampaolo, che dopo il novantesimo ha commentato così la prestazione odierna e non soltanto: “Rigore inesistente, fallo di mano inesistente, doppia ammonizione su Caprari inesistente, l’arbitro non mi è piaciuto – ha iniziato dicendo l’allenatore blucerchiato – io non parlo mai degli arbitri, però siccome il nostro score nelle partite fuori casa è carente non mi aggrappo all’alibi dell’arbitro. Questa era una partita che la Samp non doveva perdere per nessun motivo al mondo perché era ricca di significato, come ho detto e ripetuto alla squadra nel corso della settimana. C’era di mezzo l’aspetto professionale, la salvezza, l’ottavo posto ancora per noi, la possibilità di fare valutazioni per il futuro. La Samp non può perdere tre partite consecutive, perché la mentalità si costruisce anche attraverso queste cose. Una partita ricca di significato che ritengo sia ingiudicabile per come poi si è incanalata dopo due minuti, ma dal mio punto di vista dopo due minuti non concedi neanche quel tiro. Io non vado mai in cerca di alibi, sono molto critico con me stesso e nei confronti della squadra”.

Ora verrà il tempo delle riflessioni: “Bisogna analizzare le cose che non sono andate, come lo score delle partite fuori casa. Bisogna fare un’analisi, perché fuori casa abbiamo dimostrato debolezza mentale e strutturale rispetto alle partite giocate in casa. Marassi ti mette in condizione di giocare in una comfort zone. Quindici punti derby compreso fuori casa sono effettivamente pochi. Non bisogna deludere le aspettative e la fiducia di chi ti accorda fiducia e in questo senso non esistono contratti, non mi trincero dietro al fatto che io abbia un contratto. Mi interessa poter soddisfare attraverso il lavoro, i risultati e l’impegno chi ti accorda fiducia, in questo caso il club  e la tifoseria, perché senza questi presupposti non ha senso. Io sono un allenatore di sentimento non un allenatore di denaro e quindi le riflessioni e le valutazioni che farò sono in funzione soltanto di questa cosa qui”, ha concluso.

Fonte: SkySport

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