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OBIETTIVO NAPOLI – Tra Genova e Roma la sintesi della stagione azzurra

Nella serata in cui anche la matematica segna l’infrangersi del sogno scudetto, il Napoli ha ritrovato gioco e vittoria, siglando il proprio record di punti e quello assoluto di una seconda classificata. Troppo tardi per i sogni di gloria, ancora in tempo per ricordare le qualità di una squadra, che per lunghi tratti del campionato è sembrata la più meritevole di aggiudicarsi il trionfo, prima del calo degli ultimi mesi.
La partita con la Sampdoria ha racchiuso in sé un po’ quella che è stata l’essenza della stagione azzurra. I record, il bel gioco, ma lo scudetto che viene assegnato altrove. A Genova una squadra, il Napoli, che vince la sua gara facendo belle cose, mentre a Roma la Juventus trionfa, praticamente, non facendo nulla. Esprimendo poco, come suo solito, in un telefonato 0-0.
Alla luce di ciò, il giudizio complessivo sulla stagione del Napoli non può che essere soggettivo e legato a quelli che erano gli obiettivi che il singolo tifoso si era prefissato. Di certo, rimangono i tanti punti ottenuti, i risultati importati centrati con una rosa che probabilmente non era attrezzata per andare oltre quello che è riuscita ad ottenere. Poi, però, bisogna fare anche i conti con la concretezza dei fatti. Se l’obiettivo era lo scudetto, siamo difronte ad un obiettivo fallito. A questo poi va aggiunta l’eliminazione dal primo turno in Champions, in un girone non impossibile, e la successiva, immediata, uscita dall’Europa League e dalla Coppa Italia. Chiunque, dunque, potrebbe dirsi soddisfatto per le belle cose fatte vedere dalla squadra di Sarri, così come chiunque potrebbe far pesare sul racconto della stagione i “zero tituli” raccolti.
Ormai, comunque, tutto ha poco conto, se non in ottica futura.
Il Napoli si trova, infatti, al cospetto di uno snodo fondamentale della storia della presidenza De Laurentiis. Il ciclo Sarri sembra essere terminato e bisogna stabilire quale strada intraprendere e con quali intenti. Lo scarso mercato estivo e quello nullo invernale ha fatto capire, per l’ennesima volta, come da parte della società partenopea non ci sia la volontà di investire in maniera decisa per spingere la squadra verso traguardi importanti. Questo, di fatto, è il motivo per cui Sarri lascerà -probabilmente- la baracca. Nell’ottica futura di cui dicevamo, tutto ciò significa che la società dovrà essere più chiara nel comunicare ai tifosi quali sono le proprie possibilità e quali i propri obiettivi. La comunicazione dei propri intenti potrà sembrare un aspetto secondario, ma nei fatti è un punto cruciale nella costruzione di una stagione. Il tifoso azzurro, mai come quest’anno, è stato sballottato da una serie di informazioni e dichiarazioni differenti, se non opposte: i giocatori che già dall’estate parlavano di scudetto, l’allenatore a gettare acqua sul fuoco, la presidenza tendente ad alimentare i sogni di gloria ma nei fatti inerme nel sostenerli. Anche da questo nasce l’impossibilità di dare un “voto” definitivo a questa stagione.
Il compito per le vacanze della SSC Napoli dovrà dunque essere volto a migliorare la comunicazione dei propri intenti e delle proprie possibilità. Siamo pronti ad un ennesimo mercato al risparmio, se ce lo dite prima potremmo pure digerire una rivoluzione della squadra. Ma è inutile che ci si venga a parlare di scudetto se poi l’allenatore di turno deve fare i salti mortali con gli Ounas e Machach per farci festeggiare in piazza, con tanto di caroselli, il secondo posto e lo scudetto del bilancio.

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