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Albiol, il fratello: “Critiche ingiuste a Raul e Benitez! Con Arbeloa un Napoli mondiale”

Miguel Albiol, fratello di Raul ha rilasciato un’ intervista ad Areanapoli.it: 

Ad accomunarli è prima di tutto una passione smisurata per il calcio, che li accompagna ininterrottamente da quando erano bambini. L’uno difensore del Napoli, l’altro centrocampista esterno del Murcia, il rapporto tra Raul e Miguel va ben al di là del legame di sangue: “Mio fratello è una persona fantastica, davvero speciale. Crescere con lui è stato stupendo. Anche nella vita, è sempre stato un campione”. Avversari in campo (Copa del Rey 2010-2011) e grandi amici fuori. Col sogno, custodito in fondo al cuore e al cassetto, di tornare a giocare insieme come quando erano piccoli: “E’ molto difficile, lo so, ma sarebbe bello. Raul ha raggiunto un livello superiore e io ho quattro anni in più: purtroppo, non cedo che avremo mai il tempo…”.

Che ricordi hai della vostra infanzia? Raccontaci come il calcio vi ha uniti nel corso degli anni.

“Conservo dei momenti stupendi, molto spensierati. Siamo cresciuti a pane e pallone: giocavamo insieme ovunque si potesse calciare una palla. Amavamo le sfide alla PlayStation: tanti i tornei per decidere chi fosse il più bravo. Insomma, un’infanzia perfetta”.

Dicci la verità: nella vita reale chi era il più forte?

“Raul è sempre stato un crack (fuoriclasse, ndr), sicuramente un giocatore molto più in gamba di me. Anche da piccolo aveva buoni numeri, era un avversario tosto”.

Com’è nel privato? In cosa siete simili e in cosa siete diversi?

“Mio fratello è un fenomeno anche fuori dal campo. Può sembrare introverso, ma è davvero simpatico, un ragazzo allegro e perbene. Lo stimo molto. Quanto a me, forse dovresti chiedere a lui (ride, ndr)”.

Anche tu promettevi bene: nazionale Under-17, poi Under-20 e Under-21. Hai quale rammarico?

“E’ stato un periodo importante della mia vita, non lo dimenticherò mai. Il rimpianto maggiore è che in una tappa fondamentale della carriera non ho trovato un agente corretto”.

Entrambi avete un passato nelle giovanili del Valencia. Lì hai conosciuto un Benitez poco più che quarantenne e che avrebbe scritto la storia.

“Ricordo un allenatore fantastico sotto il profilo umano e già preparatissimo dal punto di vista tattico. Una persona speciale, molto vicina ai giocatori, con i quali ha sempre instaurato un rapporto diretto. Il suo modo di lavorare e trattare qualsiasi aspetto calcistico era spettacolare, incredibile. In ogni occasione riusciva ad ottenere il massimo dal singolo e dal gruppo”.

Tuo fratello ha esordito giovanissimo proprio con Rafa: aveva solo 19 anni, immaginavate che avrebbe fatto tanta strada?

“Ha bruciato le tappe. Con Benitez ha ottenuto grandi progressi in poco tempo. Anche successivamente, anno dopo anno, è migliorato sino a diventare il grande giocatore che tutti conosciamo”.

Raul ha iniziato come centrocampista e, secondo alcuni, questo lo avrebbe limitato: “Non potrà mai marcare bene come un difensore puro”. Sei d’accordo?

“Ha cominciato più avanti, è vero, ma veniva impiegato da mediano. Era un interdittore dai piedi buoni e ha sempre difeso molto bene. Non credo che quest’aspetto l’abbia ostacolato, anzi: lo ha sicuramente aiutato, rendendolo più completo. Grazie a quella esperienza, sa gestire la palla con molto criterio. Non è una cosa da tutti”.

In Italia sta ricevendo aspre critiche. C’è qualcosa che vorresti rispondere a chi lo giudica negativamente per le ultime prestazioni?

“Chi dice così è un po’ confuso, si sbaglia di grosso. Seguo ogni partita di Raul e onestamente trovo che giochi sempre ad alto livello, ma a volte la squadra è poco fortunata”.

Come è maturata la sua decisione di trasferirsi a Napoli? Sei stato felice della sua scelta?

“Andare a Napoli è stata una decisione ponderata e, a mio avviso, molto saggia. Non solo dettata dalla presenza di Benitez: sapevamo che stava per approdare in un club blasonato e dalla storia importante”.

Qual è il suo rapporto con la città e le persone?

“Me la descrive come un posto incantevole e pieno di luoghi da visitare. La gente è allegra e sente molto il legame col calcio. Napoli  è certamente un bel posto in cui vivere”.

So che amate le riunioni di famiglia a suon di paella. Come sopperisce lontano da casa?

“Quando può permettersi uno sgarro, si concede un po’ di pasta o una pizza. Niente di meglio da voi, non trovate? (sorride, ndr)”.

Conosci bene Callejon. Te lo aspettavi in cima ai bomber di Serie A? Secondo te merita la Nazionale?

“Josè sta viaggiando a ritmi elevatissimi, il suo rendimento è di caratura internazionale ma non lo scopriamo adesso. In generale, merita il meglio perchè è un grandissimo giocatore”.

Raul e Arbeloa: due vecchi amici che potrebbero anche ritrovarsi nel Napoli. Ti piacerebbe vederlo in azzurro?

“Mio fratello ha un ottimo rapporto con lui: si conoscono da anni e hanno condiviso parecchi successi. Non ho dubbi che farebbe benissimo in Italia. Con lui e Raul, il Napoli avrebbe una difesa di livello mondiale”.

I giornali non risparmiano critiche nemmeno a Benitez. Eppure ha vinto tanto e un po’ ovunque…

“La mia opinione su di lui è positiva come lo era in passato, se non di più: Rafa è uno dei migliori allenatori al mondo e lo ha ampiamente dimostrato. Lo accusano di non cambiare modulo? Ha fiducia nel suo credo, lo stesso che, puntualmente, ha portato a risultati invidiabili. Trovo sbagliato e ingeneroso criticarlo perchè non lascia mai niente di intentato. Il suo pregio maggiore è l’intelligenza, insieme alla perseveranza nel lavoro: una cosa che, alla lunga, ha sempre dato i suoi frutti”.

Come giudichi fin qui la stagione del Napoli?

“La squadra mi piace moltissimo: ha ottimi giocatori e una rosa completa. Quest’anno – osserva Miguel – ha cominciato un po’ col freno a mano tirato, però credo che in più occasioni sia mancata la fortuna. Per esempio contro l’Atalanta, senza andare troppo lontano, ho visto una partita che poteva finire in ben altra maniera: non sarebbe stata scandalosa la vittoria, anzi, fa strano pensare al pareggio”.

Hai parlato con Raul dopo Bilbao? Come ha vissuto quella sconfitta?

“Si l’ho sentito, ci aspettavamo che andasse diversamente. E’ stata un’eliminazione ingiusta, il Napoli avrebbe meritato di passare il turno. In casa avrebbero dovuto vincere, così da affrontare il ritorno con un risultando più rotondo. Hanno pagato gli errori individuali, avrebbero dovuto controllare meglio la partita sullo 0-1. Ma ormai è acqua passata”.

Sabato c’è la Roma al San Paolo. Che gara ti aspetti?

“La seguirò con attenzione, sarà una sfida speciale. Prevedo un match intenso, combattutissimo. Preferisco non fare pronostici ma ho una convinzione: il Napoli vincerà e otterrà tre punti importanti in campionato”.

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Tilde Schiavone

Sono una persona che riesce a star bene con se stessa solo se intorno a lei c' è armonia, questo è il motivo per cui cerco di risolvere i conflitti esistenti tra le persone che mi circondano;non amo i gioielli, specialmente quelli costosi, preferisco gli accessori di poco valore; non amo ricevere in regalo i fiori recisi: preferisco ammirarli nei giardini dove compiono il loro naturale ciclo vitale e non nei vasi dove hanno vita breve..Amo il blues,il canto del dolore, e il mio sogno è raggiungere un giorno quei luoghi che lo hanno visto nascere; Amo gli indiani d' america, la loro spiritualità e la loro cultura. non vivrei senza i dolci e la pizza. Sono campanilista, napolista, meridionalista ...maradonista. Adoro gli animali, ritengo che non siano loro le bestie e sono vegetariana. Non mi piace parlare, quel che sento preferisco scriverlo, so esprimermi meglio con una penna in mano anziché dinanzi a un microfono, amo inoltre il folclore della mia terra e cerco, attraverso l' Associazione Culturale Fonte Nova d cui sono Presidente, di preservarlo e diffonderlo ... e duclis in fundo AMO LA MIA NAPOLI, senza se e senza ma, ringrazio Dio perchè ha fatto sì che nelle mie vene scorresse il sangue del Sud!