Juventus, Allegri: ”Critiche assurde, ora dobbiamo ripartire”
TORINO – Massimiliano Allegri non ci sta. Respinge il fantasma di Conte (“ormai fa parte del passato”) e i giudizi negativi arrivati dopo gli scivoloni in casa di Sassuolo e Olympiacos, giocando in difesa della sua Juventus: “I primi 45 minuti di Atene non possono dare adito a critiche così feroci, come se fosse tutto da buttare. Io vedo le cose in modo positivo. Il valore di una squadra non si perde nel giro di metà partita”. Certo, qualche accorgimento andrà fatto: servono risposte importanti a livello di prestazione e 3 punti domenica contro il Palermo per tenere a distanza la Roma. “Nelle ultime tre gare abbiamo preso quattro reti, e questa cosa mi fa arrabbiare, perché nelle prime cinque giornate non avevamo subìto nemmeno un tiro in porta. Creiamo tante palle gol ma dobbiamo migliorare la fase realizzativa, che è solo al 25% rispetto alle occasioni create, così come lo sviluppo del gioco e la velocità del giropalla. Dobbiamo analizzare e migliorare la prestazione di Atene”. Ma il bilancio resta positivo: “In campionato stiamo facendo ottime cose – prosegue il tecnico livornese -, nessuno immaginava che, grazie a sei vittorie e un pareggio, dopo sette giornate fossimo già in testa alla classifica, con la Roma nostra antagonista principale”. Quanto alla Champions, nessun dramma. Anzi: “Abbiamo tutte le possibilità di passare il turno: la matematica ci prospetta addirittura la possibilità di arrivare primi nel girone”.
Allegri invita a “guardare avanti”. E intanto esorcizza il fantasma di Conte e i continui paragoni con il glorioso passato bianconero: “Il tema del suo fantasma aleggia da quando sono arrivato a Torino. Se certe cose non vengono a noia a chi scrive, figuriamoci a me. Il passato non si cancella. Conte e la Juve insieme hanno trascorso tre anni straordinari, ma ormai fa tutto parte della storia”.
Pirlo è cortesemente invitato “a riprendere a far viaggiare la palla come lui sa fare: Andrea è in buona condizione, ha solo bisogno di giocare e di ritrovare i tempi di gioco e la velocità di azione, sennò la squadra ne risente”. Anche Pogba può dare di più, a maggior ragione dopo il recentissimo rinnovo di contratto fino al 2019, con ingaggio da top player: “Paul ha qualità eccezionali, ma deve migliorare molto e imparare ancora tante cose. Gli manca l’ultimo step, che dovrà fare velocemente. La società si è comunque garantita un 21enne dal grande futuro, capace di alzare il livello del centrocampo”. Solo carezze, invece, per Marchisio: “Claudio ha fatto un avvio di stagione importante. Sono molto contento, lo stimo da quando allenavo il Milan. E poi è juventino dentro”. Allegri dribbla l’argomento-Calciopoli, tornato di moda dopo le ultime uscite sull’asse Juve-Inter: “Polemiche ce ne sono già state abbastanza. Io sono un allenatore di campo, parlo della squadra e delle partite”.
E allora sotto con il Palermo, atteso domenica allo Stadium: “Sfidiamo una squadra più solida rispetto all’avvio di campionato. Attenzione a Dybala, Vazquez e Belotti”. Morata ha passato a pieni voti il suo primo esame da titolare, mercoledì ad Atene: “Sono molto contento della prestazione di Alvaro, ma non avevo dubbi sulle sue qualità”. Però domani al fianco dell’inamovibile Tevez ci sarà quasi sicuramente Llorente: “Non mi sento in obbligo di far giocare Morata, io devo fare le scelte più opportune. A Fernando manca soltanto il gol. E non dimentichiamo Giovinco e Coman, due attaccanti di sicura affidabilità”.
Gli infortuni limiteranno nuovamente il turnover, ma Allegri non cerca alibi e studia le alternative in caso di nuove emergenze: “Romulo è di nuovo a disposizione e dalla prossima settimana lo sarà anche Marrone. Speriamo di riavere anche Caceres in tempo per il ritorno con l’Olympiacos, mentre Barzagli è in ritardo sui tempi di rientro. Peccato per il ko di Evra, perché poteva essere tra i protagonisti contro il Palermo. Se dovesse mancare un centrale abbiamo comunque Lichtsteiner, mentre Pereyra può eventualmente fare l’esterno”. In sostanza: “Non ci sono grosse problematiche – conclude Allegri -. La cosa più importante è tornare a vincere”.
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Fonte: Repubblica