Azzurri alla ricerca della continuità
Gli ultimi periodi della storia del Napoli hanno abituato un po’ tutti a convivere con i continui alti e bassi della squadra. Fasi di crisi, alternate ad altre di ripresa, hanno caratterizzato le ultime stagioni della squadra, compromettendo il raggiungimento di quella continuità necessaria a puntare ai traguardi più ambiti.
Le ultime due gare di campionato, più quella di Europa League, hanno costituito un momento di risalita per la squadra di Benitez, che in virtù delle tre vittorie consecutive è riuscita a scrollarsi parzialmente di dosso quell’alone di negatività che aveva caratterizzato le prime battute di questa stagione.
Ovviamente non possono bastare i successi contro Sassuolo e Torino per cancellare del tutto le difficoltà recentemente affrontate e tramutare lo sconforto più totale in ingiustificati entusiasmi. Il Napoli al momento ha bisogno di equilibrio e continuità. Questi due fattori sono strettamente collegati. L’ambiente non potrà trovare il giusto equilibrio se la squadra non riuscirà a dare continuità ai suoi risultati. Per farlo sarà necessario un altro tipo di equilibrio, quello che Benitez sta cercando di trovare in campo. È bene dire che anche negli ultimi successi la difesa ha ancora palesato qualche incertezza, ma è un dato di fatto che i gol subiti siano diminuiti, così come le occasioni concesse agli avversari. È quindi necessario dare seguito a questi progressi lavorando sia sugli automatismi della retroguardia, sia sui singoli. Finora Benitez ha tentato di trovare i giusti equilibri soprattutto cambiando le caratteristiche degli interpreti all’interno del suo sistema di gioco. L’emblema di questa ricerca si potrebbe individuare in Gargano. Il tecnico spagnolo ha trovato in lui l’elemento capace di infondere dinamismo, aggressività e carattere al reparto di centrocampo. Il Mota si è ritrovato ad essere un elemento indispensabile per la stabilità della squadra, spesso in coppia con David Lopez. Benitez ultimamente si è affidato spesso al ragazzone spagnolo che, pur non offrendo particolari acuti dal punto di vista tecnico, ha dimostrato di poter dare una mano in fase di non possesso, garantendo muscoli e un buon senso della posizione che ha giovato a tutta la fase difensiva. A dire il vero anche Inler, nell’ultima gara contro il Torino, ha dimostrato di poter dare un discreto contributo, se non costretto ad arrogarsi tutti gli oneri della fase passiva. Chi invece sembra un po’ calato nelle gerarchie di Benitez è Jorginho. Il brasiliano paga un inizio di stagione poco convincente, contrassegnato da un rendimento altalenante ed uno scarso contributo fisico in un reparto che in questo momento sembra avere bisogno di maggiore concretezza e solidità.
Per quanto riguarda il reparto difensivo, salta subito all’occhio come ormai Koulibaly ne sia diventato il vero e proprio punto fermo. Benitez non se ne è mai privato dall’inizio di questa stagione. Pur concedendosi ancora qualche piccola disattenzione, i suoi miglioramenti sembrano costanti. Per gli altri compagni di reparto, invece, la situazione appare meno rosea. Albiol, in particolare, continua a dare l’impressione di una costante involuzione, i cui sintomi sono emersi già dalla seconda parte dello scorso campionato. Qualche perplessità l’ha destata anche Rafael, spesso poco affidabile nelle uscite, sul quale pesa l’azzardata scelta della società di addossare su di lui il pesante fardello dell’eredità di Reina. Per il ruolo di esterni di difesa le gerarchie appaiono poco delineate. Qui Benitez ha cambiato molto a seconda delle esigenze. Emblematico il caso di Britos, spesso scelto come terzino sinistro per dare una maggiore copertura al reparto, a conferma di come il tecnico spagnolo voglia trovare o giusti equilibri soprattutto giocando con le caratteristiche dei singoli.
Se la solidità difensiva si presenta chiaramente come la caratteristica principale da ricercare in questa fase della stagione, non bisogna però tralasciare l’importanza dell’efficacia dalla trequarti in su. Nelle ultime gare il Napoli è sempre riuscito, bene o male, a costruire azioni importanti, però spesso è mancata la concretezza. Gli attaccanti azzurri falliscono troppe, ed in maniera spesso clamorosa, occasioni sotto rete. In particolare Higuaìn, ancora a secco in campionato, sembra riuscire a ritrovare il suo killer instinct in zona gol sono nei match europei. Ma il Pipita non è ovviamente l’unico ad aver sprecato importanti chance in questo avvio di campionato. Rivolgersi a Insigne ed Hamsik per informazioni.
Il prossimo match contro l’Inter di Mazzarri sarà un buon test per valutare il grado di affidabilità della difesa e la concretezza dell’attacco. I nerazzurri stanno attraversando un momento difficile e il tecnico di San Vincenzo sembra finito nel mirino della critica. Inter-Napoli potrebbe dunque rappresentare già una sorta di spareggio tra due squadre alla ricerca della propria vera identità, quotidianamente in lotta contro i propri limiti e contro le pressioni a cui sono sottoposte.
Quella del Meazza sarà dunque la gara adatta a rilanciare le ambizioni di una delle due contendenti. Una prova di forza da cui il Napoli non potrà uscire sconfitto.