Cucci: “E adesso chiedete perdono a Insigne”
Il giornalista Italo Cucci, ha analizzato attraverso il quotidiano il Roma, la gara disputata ieri sera al San Paolo tra Napoli e Torino: E adesso cantate tutti in coro: “Grazie Insigne! E perdonaci per aver dubitato di te”. S’è preso di tutto, il Golden Boy, il piccolo San Lorenzo messo in graticola: anche l’invito ad andarsene, come un tempo Quagliarella; non ne imbroccava una, e si disperava, povero figlio, finchè Zeman ha rivelato “per me è un attaccante…” e Benitez l’ha restituito al suo ruolo naturale, ritrovandosi il bomberino perduto (18 gol a Pescara, 8 a Napoli quand’era riserva stabile) e un pareggio sofferto prima del successo conquistato al 71′ da Callejon con un gol propiziato da un tocco di fortuna, finalmente, dopo tante occasioni perdute che invocavano vittoria. Al Napoli digiuno di vittorie casalinghe mancava solo la beffa dell’ex. L’aveva firmata Quagliarella dopo 13 minuti. Iella nera ma anche il solito difetto della retroguardia azzurra: un lancio lungo ignorato dalla difesa distratta, Fabio stoppava e sparava un destro che sorprendeva Rafael. Un gol senza festa, per non avvelenare vieppiù il popolo di Fuorigrotta. Poi il bombardamento napoletano. Quattro gol falliti in dieci minuti, per sfortuna, ansia e anche per un palo e la bravura di Gillet: due da Insigne, due da Higuaìn, che si è battuto con generosità, azzerando le accuse velenose che lo vorrebbero smanioso di andarsene da Napoli. Alle stelle anche un pallone d’oro di Inler, una traversa per Michu… Il Toro italico di Mastro Ventura, orfano di Immobile e Cerci, non si scomponeva, faceva resistenza, incoraggiandosi col carattere là dove mancano le qualità tecniche che il Napoli ha in abbondanza, soprattutto davanti. Meno dietro – ma non è una novità – e a centrocampo, dove in mancanza di Mertens (poi entrato a sostituire Michu) e Hamsik, l’eroe di Bratislava, sgobbava il solito Gargano. La doppietta cercata con rabbia dagli azzurri ha poi lasciato spazio a un controllo efficace e a improvvise sortite offensive del solito Insigne. Giuste le mosse di Benitez, desolatamente stanco il Toro: applausi dal popolo del San Paolo. Gioie collaterali: la sconfitta (ingiusta) della Roma a Casa Juve, evento inatteso che fa vedere al Napoli una classifica scalabile, e la batosta inflitta dalla Fiorentina a Mazzarri. La prossima volta – dopo la sosta – è Inter…”