Viviano il pararigori, in Europa nessuno come lui
“Non rivelo i miei segreti”
A Genova ha migliorato la sua tecnica, ma la dote di non farsi superare facilmente dal dischetto Viviano ce l’ha sempre avuta. Anche a 20 anni, quando respinse il suo primo tiro dagli 11 metri, dando un dispiacere a Colacone (il primo anche a trafiggerlo su penalty) e consentendo al Brescia di strappare un buon 2-2 contro il Modena. Il 2 maggio 2010 arrivò la prima gioia anche in Serie A. Rigore parato a Jaime Valdes e Bologna che raccolse un ottimo punto dalla trasferta sul campo dell’Atalanta. In totale nella massima serie Viviano ha dovuto fronteggiare 38 conclusioni dal dischetto, neutralizzandone 13 di questi, compresi un tiro calciato fuori dal rigorista e uno mandato sul palo. A questi si aggiugono 6 rigori ribattuti in serie B e uno in Coppa Italia, tutti con la maglia del Brescia. Il prossimo obiettivo è raggiungere Andrea Consigli, al terzo posto a quota 15 tra i portieri ancora in attività, mentre a lungo raggio il sogno è eguagliare Gianluca Pagliuca, record men in Serie A, con 31 calci di rigore respinti, e con la Samp, 11. “Poterlo raggiungere e superare sarebbe un onore perché lui è un mostro sacro – aveva detto tre settimane fa, dopo aver ipnotizzato Rodriguez -. Però vorrei che le parate portassero punti. Contro i calabresi non ha impedito la sconfitta dei suoi, ma si è avvicinato ulteriormente a Pagliuca. Di rivelare i trucchi del mestiere però non ne ha alcuna intenzione: “I miei segreti non ve li rivelo – le sue parole a “l’Originale” qualche giorno fa -, anche se non ne ho uno in particolare. Non mi alleno, cerco di guardare un po’ l’avversario e un po’ il pallone. A volte conta anche l’istinto. Nella scorsa stagione parai un rigore a Caprari con una una mano rotta e dopo lo rimproverai: «Non sei stato intelligente, hai calciato dalla parte della mano buona».
Fonte: SkySport