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“Diritti tv, arriveremo a 1400 milioni”. De Siervo ottimista, Mediapro pronta a rilanciare

ROMA – “Alla fine arriveremo a quanto avevo previsto, 1400 milioni a stagione, e forse anche qualcosina in più…”. Luigi De Siervo, ad di Infront Italia, è ottimista. La partita dei diritti tv è arrivata allo snodo cruciale: accettare l’offerta degli spagnoli di Mediapro o andare al terzo bando d’asta? Mediapro è pronta a rilanciare, lo farà domani, domenica, con un’offerta che supera la prima di 950 milioni e sfiora la cifra richiesta da Lega di A-Infront (1050 milioni). Lunedì prevista un’altra assemblea di Lega, il 16 si decide. De Siervo, Paolo Nicoletti, vicecommissario, e Marco Brunelli, dg della Lega, stanno chiudendo il cerchio. Giovanni Malagò, partito per i Giochi invernali, si tiene in costante contatto con Nicoletti. Il commissario della Lega non è sfavorevole ad un terzo bando: di sicuro non vuole che aziende come Sky e Mediaset ne escano penalizzate. Ma non succederà.

De Siervo ha negoziato per oltre due mesi, in segreto, coi dirigenti spagnoli di Mediapro, un’azienda con oltre 6.000 dipendenti che ieri ha illustrato il suo progetto alla commissione diritti tv della Lega: i club sono rimasti interessati, tanto che circa 13-14 di loro sarebbero pronti ad accettare il progetto catalano, soprattutto se alzerà la posta in palio e darà maggiori garanzie. Lunedì si saprà. E’ un mercato non facile, quello dei diritti tv. In Italia mancano le Telco: per i diritti web c’è stata un’offerta di Sky che con 170 milioni ha superato di poco il bando d’asta (160) e la cosa non è piaciuta affatto a Lega-Infront, convinte che questo mercato si potrebbe sviluppare nei prossimi anche da noi come in altre Nazioni (vedi Inghilterra). Ma intanto Perform per ora si è fermata a 100 milioni, anche se pare pronta a rilanciare, e Tim ha messo solo 30 milioni. C’è stato anche un interessamento di Amazon, ma per ora il colosso non pare intenzionato a fare un’offerta consistente. Intanto, se l’accordo con Mediapro dovesse andare in porto, addio all’avvocato Javier Tebas, presidente della Liga di Spagna, manager che stava (sta) molto a cuore a Urbano Cairo? Non è del tutto certo, ma ci potrebbe essere un conflitto di interesse con i finanziatori di Barcellona.

Confermato inoltre che in futuro le finestre saranno otto, si giocherà in otto orari diversi, due in meno della Spagna. Si giocherà quindi dal sabato al lunedì, ma qualche club impegnato in Champions potrà chiedere anche l’anticipo al sabato. “Otto orari vanno bene da noi” ci ha detto De Siervo. Per quanto riguarda i diritti domestici della Coppa Italia, intanto, ci potrebbe essere un interessamento della Rai, che già li detiene e fa buoni ascolti nelle fasi finali, di Mediaset e de La7, che ha ben poco sport nel suo palinsesto nonostante un editore come Urbano Cairo che però ha mostrato anche un certo interesse per i pacchetti del campionato (ma non ha la pay, come fa?). Improbabile che alla fine della partita Mediaset Premium e Sky rimangano fuori, anche se bisogna vedere in quale posizione: tra l’altro, la tv di Murdoch ha mobilitato da tempo i suoi legali, sin da quando è venuta fuori la storia del Canale della Lega. Sarebbe spiacevole finire in tribunale. Insomma, alla fine si arriverà a quota 1400 milioni e tutti vivranno felici e contenti, pronti a sperperare i soldi con qualche straniero inutile…
 

Fonte: Repubblica.it

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