Diritti tv, il grande gelo Lega-Sky. Arrivano gli spagnoli di MediaPro?
ROMA – Una battaglia. Tutti contro tutti. Malagò contro Tavecchio e viceversa, Lega contro Sky, i venti presidenti di A che litigano fra di loro, i tre candidati Gravina, Sibilia e Tommasi che non si mettono mai d’accordo. Peggio di così. Domani, venerdì, è un giorno-chiave in Lega e si vedrà se il nuovo ultimatum di Malagò ha svegliato i padroni del pallone. Per la carica di presidente resta in corsa Tavecchio, anche se Lotito ora tira fuori la carta del generale Del Sette indagato per il caso Consip (ma quanti ne ha bruciati sinora Lotito fra generali e magistrati?) e riaffiora il nome di Nicoletti. Cairo spinge per Tebas, avvocato spagnolo leader della Liga, come ad, lo stesso Lotito e Marotta potrebbero andare in consiglio federale.
La Lega è spaccata, servono 14 voti su 20 per decidere. Maggioranza qualificata (qualificata?) Fumata bianca o nera? Qualcuno tenterà il blitz, Andrea Agnelli potrebbe essere decisivo per spostare gli equilibri. Il vero problema sono i diritti tv, si chiudono le trattative private, sinora stati offerti 762, meno del passato quando erano 946. Lega-Infront ne vogliono 1050, il traguardo (compreso estero, Coppa Italia, Supercoppa e poco altro) è sempre 1300-1400 milioni all’anno. Domani i presidenti non si accontenteranno di una offerta al ribasso e sono pronti ad aprire la busta di Mediopro, che come intermediario ha messo 990 milioni (Mediapro è Spagna, come Tebas…). Fra Lega e Sky c’è il gelo perché Sky ha offerto 170 milioni sui diritti Internet (base d’asta), quando Perform ha messo 100 e Tim solo 30. La Lega accusa Sky di aver bloccato lo sviluppo di un settore strategico, la creazione di un mercato che ancora non c’è. Ma le Telco non sono ancora interessate al prodotto calcio, non ci sono British Telecom, Deutsche Telecom o Netflix o Amazon che per ora si fanno avanti.
Malagò attacca Tavecchio: “Su Serie A disconosce le regole, governance entro 30 giorni o commissariamento” Fonte: Repubblica.it