De Guzman, il talento: «Per Rafa farei anche il portiere»
È entrato in conferenza dicendo «ciao» e ne è uscito pronunciando un educato «grazie». Jonathan De Guzman ha già imparato pure la parola più importante della nostra lingua calcistica: «scudetto». Ha aggiunto, ovviamente, il classico: «Noi speriamo di vincerlo». Un obiettivo ambizioso, una bella sfida. Del resto, lui ci è abituato. Nato in Canada da madre giamaicana e padre filippino, si è trasferito a Rotterdam all’età di 12 anni e lì ha coltivato la sua passione per il calcio.
L’esplosione In Olanda, terra di tulipani, è sbocciato il suo talento, ma il seme sarebbe germogliato ovunque perché quella di De Guzman per il pallone è una passione di famiglia. Lui seguiva le orme del fratello Julian, sei anni più grande, che tutti chiamano Bobby. Entrambi sono cresciuti con il North Scarborough, ma Jonathan per migliorare giocava anche con altre due squadre. Così, quando Bobby (che oggi è svincolato dopo aver giocato l’ultima stagione in Grecia nello Xanthi) lascia il Canada (per la cui nazionale è inamovibile) per andare in Francia nel settore giovanile del Marsiglia, De Guzman junior, che aveva dieci anni, lo segue e due stagioni dopo è già al Feyenoord.
Garanzia L’Olanda lo ha adottato e Jonathan ha voluto fortemente indossare la maglia degli Orange esattamente come quella del Napoli con il numero sei: «Ho pensato tanto a questa scelta, sono già convinto sia stata quella giusta. Napoli è una sfida per me, il club ha una storia importante e il calcio italiano mi intriga. Ho giocato in Olanda, Spagna e Inghilterra e questa esperienza mi arricchirà dal punto di vista tattico». Voluto fortemente dal d.s. Bigon, che non ha esitato un attimo a procedere nella trattativa con il Villarreal appena il giocatore è stato proposto al Napoli, De Guzman (che non andrà a Bilbao e al massimo sarà in panchina a Genova nell’esordio in A con il Genoa) è felice di essere allenato da Rafa Benitez: «Tra noi si è creato immediatamente un ottimo feeling – ha spiegato –. Lui è un’icona del calcio, ha fatto bene ovunque è andato e i risultati parlano da soli. Dovesse chiedermelo Benitez, farei anche il portiere». Rafa non pretenderà tanto, semplicemente chiederà a De Guzman di fare ciò che gli riesce meglio: giocare «box to box». Lo ha detto anche Jonathan, in inglese: il concetto lo tradurrà sul campo.
La Gazzetta dello Sport