Cassano: “Errori tanti, il più grande lasciare il Real Madrid”
ROMA – “La cosa di cui mi pento di più è aver lasciato il Real Madrid. Ero nella migliore squadra della storia, sarei potuto rimanere molto tempo e vincere tanto. Avrei potuto fare la storia del calcio e invece ho seguito il mio istinto e commesso errori, se l’allenatore non mi faceva giocare lo insultavo”. Antonio Cassano si racconta ai microfoni dei francesi di Canal Plus e torna ai mesi madrileni. Arrivato ai blancos nel gennaio 2006, andò via un anno e mezzo dopo senza riuscire a lasciare il segno. “Ma era cominciato tutto bene, il Real mi aveva preso per sostituire due Palloni d’Oro come Figo e Owen, questo voleva dire che ero un giocatore importante anche se avevo 23 anni. Lì ho conosciuto due dei calciatori migliori di sempre, Zidane e Ronaldo il Fenomeno. Molti giocatori di allora avrebbero pagato per essere in quel Real, io invece non giocavo e mi lamentavo. Mi arrabbiavo per niente. Un giorno Capello mi sostituì e diedi di matto nello spogliatoio, lo insultai in spagnolo e in italiano, senza motivo. E dopo un anno di litigare con tutti, andai via”. Eppure al calcio Cassano deve molto. “Fino a 17 anni ho fatto la fame, nel vero senso della parola. Mia madra non lavorava, avevamo 3.000, 4.000 lire per mangiare. Io giocavo per strada e lo facevo con chi mi dava mille lire perché ero il più forte di tutti. Dicevo: ‘prendi me, ti faccio vincere’, e giocavo tutti i giorni in strada per guadagnare qualcosa. Il calcio è sempre stato la mia grande opportunità, allora 2.000 in più o in meno per me facevano una grande differenza”.
Ma la svolta arriva con quel gol all’Inter. “Avevo 17 anni, era la partita che poteva cambiarmi la vita in tutti i sensi – racconta – Diventare ricco, famoso e bello. Perché il calcio fa belli tutti, con me ha fatto tanti miracoli…”.
Fonte: Repubblica.it