Intervista a Silvia Mezzanotte: “Il mio messaggio è quello di far capire che il mondo dello spettacolo non è solo apparenza”
di Claudio Donato
La storica voce dei Matia Bazar, Silvia Mezzanotte, in quel di San Salvatore Telesino, paesino in provincia di Benevento, apre il suo tour 2018. Quello della cantante bolognese sarà un viaggio che porterà sul palco le grandi voci del panorama italiano ed internazionale: da Mia Martini a Gloria Gaynor, Noa, Mina, Giuni Russo e tante altre:
“E’ un’idea che nasce dalla volontà di ringraziare ed omaggiare le donne della musica nazionale e internazionale. Ero una bambina di straordinaria timidezza – ammette Silvia – ed è stato proprio grazie a queste grandi voci che ho trovato la forza per trasformare quello che era soltanto un sogno; cioè diventare una cantante, in una realtà”. “Poi sono diventata un po’ più grande ed ho deciso di prendere le loro canzoni e trasformarle perchè potessero diventare fotografie della mia esistenza, ma anche un modo per raccontare il mondo femminile, tutt’altro che facile. Spesso si crede che queste donne abbiano delle vite semplici, fatte di lustrini e paillettes, ma nella realtà hanno sofferto e avuto vite personali complicate. Mi piace raccontarlo perché si abbia un’immagine diversa del mondo dello spettacolo, che non è soltanto apparenza, ma anche essenza e, qualche volta, quest’essenza è stata anche dolorosa”.
Quello della Mezzanotte è un tour che non può dissociarsi dal ricordo dei Matia Bazar, suo gruppo storico: “ Il mondo Matia non può prescindere dalla mia vita. Parlare dei Matia Bazar è sinonimo di immagine e qualità. Io canto queste canzoni con grande gioia perchè la gente ha voglia di ascoltarle, perché fanno parte della loro storia. Io lo faccio con grande passione, ma credo che proporre queste canzoni sia un modo per continuare ad omaggiare questi 10 anni di collaborazione che ho vissuto con questo straordinario gruppo.”
Non può mancare un ricordo di Giancarlo Golzi, storico batterista del gruppo: “Giancarlo è sempre con me, anzi, sale sempre con me sul palco. C’è proprio un momento specifico dello spettacolo che lo ricorda, attraverso una canzone che non appartiene ai Matia Bazar, ma è di Giuni Russo, ed io, in quel momento, immagino e ricordo Carlo, come se fosse sul palco a suonare insieme a me”.
Silvia Mezzanotte parla anche della sua esperienza a Tale e Quale Show: “Io sono entrata a far parte del cast di Tale e Quale Show con molta titubanza, anche perché non avevo la più pallida idea di cosa volesse dire fare delle imitazioni. Non le ho mai fatte neanche da bambina, tra l’altro ero molto timida, quindi, figuriamoci”.
“Era il terzo anno consecutivo che Carlo Conti mi chiedeva di partecipare – racconta Silvia – ma gli avevo sempre detto no. E’ un’esperienza che mi ha lasciato tanto divertimento ma anche molto impegno. Mi ha lasciato la capacità di essere più propensa al cambiamento. Io sono sempre stata un po’ difficile al cambiamento. Lo dimostrano i miei capelli (ride ndr) che sono rimasti sempre gli stessi. Dovendo interpretare personaggi diversi, entrare anche fisicamente in certi ruoli, diciamo che mi ha molto rasserenata. Ho vinto anche questa sfida”.
Per Silvia il contatto con il pubblico crea sempre particolari emozioni: “Ogni concerto ha un’emozione diversa. Piano piano s’impara a gestire l’emotività, che all’inizio è un qualcosa che ti paralizza. Ogni volta che salgo sul palco la voglia di mettermi in gioco è sempre la stessa. Non riesco a dare per scontato che la gente sia lì per grazia divina. Le persone vanno conquistate ogni sera, raccontandoti. Cerco di eliminare la distanza che il palco crea tra me e il pubblico”.
Quando il successo arriva è sempre molto bello, le difficoltà arrivano quando si attraversano momenti bui. Ecco cosa Silvia consiglia ai colleghi più giovani: “Io parto dal presupposto che il canto debba essere espressione di una volontà interiore, non tesa necessariamente al successo, ma alla realizzazione di sé. Trattenere il successo dipende da tanti elementi. La componente fortuna è importantissima. E’ importante la capacità di avere accanto persone mature, che abbiano la volontà di costruire una carriera”.
“Spesso, invece, questi giovani si trovano accanto persone che costruiscono una stella cadente, che può durare un anno. In linea di massima chi resiste è chi ha fatto gavetta, chi sa cosa vuol dire conquistare il pubblico. Io vengo da una generazione diversa, che ha fatto la gavetta e che ha conquistato il pubblico serata dopo serata, passo dopo passo. Ai giovani questa possibilità non è più data. I talent sono una delle poche occasioni per farsi ascoltare dai discografici. Agli allievi delle mie accademie dico sempre: ‘Se volete sperimentare fatelo, ma sappiate che può andare o meno, vivete tutto nella giusta maniera. Ripeto, è importante avere accanto persone mature che abbiano la volontà di condurti e prenderti per mano”.
Ed ecco i prossimi progetti di Silvia: “Sto incominciando a lavorare sulla produzione discografica. Avevo interrotto perché ero impegnata a Tale e Quale Show. Ho in cantiere una delle cose più appaganti della mia esistenza – ossia – un duetto con Dionne Warrick, una di quelle straordinarie donne che ascoltavo quando ero bambina. Un sogno che si realizza. Dionne è piuttosto selettiva nelle sue collaborazioni. Le abbiamo fatto ascoltare una canzone che sarà una parte in italiano e un’altra in inglese. Il 26 gennaio parto per gli Stati Uniti per andare a realizzare l’incisione di questa canzone. Lei, mi piace ricordarlo, ha venduto in tutto il mondo 100 milioni di dischi. Per me è un grande piacere”.