Juventus-Roma, le chiavi tattiche della sfida
Oltre che con soluzione strutturali, la Juve è comunque in grado di spezzare il pressing degli avversari con le qualità palla al piede di alcuni suoi giocatori. Contro il Napoli Douglas Costa parte dalla sua area e propizia il gol vittoria di Higuain.
L’attacco posizionale di Di Francesco
Se la fase difensiva della Roma funziona bene, potendosi ribaltare bene anche in quella offensiva, maggiori difficoltà presenta invece l’attacco posizionale.
Attaccare contro una difesa che occupa bene tutti gli spazi non è semplice per nessuno, ma non lo è in particolare per la squadra di Di Francesco, che non ha ancora sviluppato delle convincenti alternative al piano gara offensivo codificato in allenamento. Rispetto all’inizio della stagione, le soluzioni offensive della Roma sono sempre più fluide e convincenti, ma, le ultime partite hanno che non sono ancora sufficienti a garantirsi il successo contro squadre particolarmente attente al controllo degli spazi.
La Juventus, che per la filosofia del proprio allenatore prepara spesso questo tipo di partite con una grande attenzione ai pregi e difetti degli avversari, non avrebbe nessun problema a giocare una partita di particolare cura nel controllo degli spazi in fase difensiva, provando a far giocare i giallorossi in un contesto tattico sgradito. Di certo la Roma, quando chiamata a gestire il possesso del pallone dovrà essere brava a farlo circolare il più velocemente possibile perché, se l’imprevedibilità e le soluzioni individuali non sono le migliori doti del suo attacco, l’efficacia delle trame di gioco note deve per forza essere ricercata tramite l’intensità di gioco. I giallorossi però dovranno comunque rimanere equilibrati: dovranno stare attenti a non allungarsi e a perdere quella compattezza che è anche il loro principale punto di forza.
Quale scelte di formazione
Per Di Francesco l’unico dubbio di formazione può essere costituito dall’esterno destro offensivo. Nell’ultima partita di campionato il ruolo è stato occupato da Patrik Schick, spostato poi in posizione di centravanti nella partita di Coppa Italia contro il Torino. L’impiego del giovane calciatore ceco appare però improbabile: nelle due partite Schick ha mostrato di non essere ancora pienamente in forma e, soprattutto, non ancora a suo agio nel ruolo di esterno destro. Lo stesso Di Francesco in conferenza stampa ha lasciato intendere che il ceco non sarà titolare e che la sua strategia di gioco non sarà influenzata da quella degli avversari.
Allegri dovrà fare i conti anche con diversi giocatori indisponibili. Assente De Sciglio, sembra però possibile il recupero di Mario Mandzukic. Il croato è stato determinante nel rendere flessibile lo schieramento posizionale della Juventus nel 4-3-3 delle ultime partite di campionato. In fase di possesso palla consolidato, il numero 17 bianconero si è stretto al fianco di Higuain, consentendo al terzino sinistro di alzare la propria posizione. Con De Sciglio sul lato opposto che è rimasto più basso accanto ai centrali, la Juventus ha finito spesso per disporsi in fase d’attacco con una sorta di 3-5-2 che garantiva superiorità numerica dietro in costruzione e transizione difensiva e consentiva a Mandzukic di entrare dentro l’area per sfruttare la sua fisicità.
In conferenza stampa Massimiliano Allegri non ha chiarito i dubbi circa l’impiego di un centrocampo con due interni o con un mediano e due mezzali. Se contro il 4-3-3 del Napoli era fondamentale per la Juventus proteggere il centro, contro le catene laterali della Roma potrebbe essere importante garantire un’adeguata copertura delle fasce. Ecco perché uno schieramento con 3 centrocampisti, con le mezzali pronte a lavorare in supporto degli esterni, potrebbe essere la scelta di Allegri, che coinciderebbe con l’esigenza di isolare Pjanic davanti alla difesa per mettere in difficoltà il pressing della Roma.
Fonte: SkySport