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Cds – Napoli-Inter, la vigilia: Sarri ha studiato i nerazzurri e preparato a mille i suoi

L’ultima sigaretta, prima d’immergersi nel San Paolo, è la valvola di decompressione per lanciarsi nel vuoto più assoluto, per s­fidare se stesso e lasciare che intorno restino le diagonali, le verticali di passaggio, le sovrapposizioni, lasciando il Mondo (per un momento) al lato. Nel silenzio ormai rituale delle vigilie (di campionato), Maurizio Sarri va a cercare il suo calcio, studiare il suo Napoli, avvicinarsi al suo avversario, sfidare il suo mantra, incrociare il suo destino per magari plasmarlo: è l’amabile ossessione di chi ha scelto di rinunciare al posto in banca per rifarsi una vita a modo suo, tutto tagli e percussioni, per inseguire la Storia. E’ un perfezionista della materia, non lo scopriamo di certo ora, nella certosina ricerca dei dettagli nasconde la perfezione dei gesti e delle scelte tecniche di preparazione a una partita: contro Spalletti e i suoi servirà tutto il suo repertorio.

SIGNIFICATI. Napoli-Inter è il simbolo d’una rivoluzione che nasce dal basso, parte dalla periferia dimenticata del dilettantismo puro ed atterra in prossimità delle stelle, in un’ora e mezza che può squarciare nuovi, insospettati (e insospettabili) orizzonti e trascinare nel delirio collettivo d’una città stregata elegantemente, attraverso quel poster meraviglioso ch’è divenuto il suo 4-3-3, funambolicamente geometrico, costruito demolendo alcune certezze – il rombo – ed affidandosi ad un estro naturale, a lungo soffocato, prima che (in sequenza) Corsi ad Empoli e De Laurentiis al San Paolo gli consegnassero le chiavi dei propri sogni, compresi i suoi.

PRECEDENTI. E’ il calcio che s’affaccia all’Olimpo, però resta una tappa d’un tour faticoso che prevede tapponi di montagna come l’Inter, l’antagonista più prossima non solo in classif­ica, perché le affinità che convergono tra Sarri e Spalletti alimentano le preoccupazioni: raccontano le statistiche, che pure hanno un senso (a volte relativo), di tre sfi­de, con una vittoria per il tecnico del Napoli e due per il suo amico-collega toscano. I numeri vanno riletti, collegati alle epoche, alle differenze d’un tempo: Sarri ha sfi­dato l’Inter con l’Empoli due volte, un pareggio e una scon­fitta rocambolesca (4-3); poi se l’è ritrovato con il Napoli ed ha ribaltato l’andamento (e l’andatura): tre vittorie e due brucianti ko, uno dei quali in coppa Italia. Nelle nuvole di fumo, c’è la prossima mossa…

Corriere dello Sport

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