Il Corriere esalta l’attacco del Napoli: non solo gol, l’attacco crea e tira
Se esistesse una antitrust della zona gol, beh premierebbe certamente il Napoli. Che ha il miglior attacco del campionato, con ventidue reti, ma che a differenza delle altre big non concentra il suo potenziale offensivo su un unico giocatore, pur avendo certamente individuato in Dries Mertens il cannibale dell’area di rigore. Più che la classifica marcatori in sé, è interessante soffermarsi su altre due graduatorie che riguardano gli specialisti. Partiamo da quella dei tiratori più continui del campionato. Al comando c’è Paulo Dybala, con trentaquattro tentativi complessivi, seguito dal romanista Dzeko (33), dal laziale Immobile (27) e quindi da Lorenzo Insigne (25). Ma il Napoli è l’unica squadra ad avere due giocatori nelle prime dieci posizioni, visto che Mertens, prolifico anche più di un vero «nueve», è a quota 20, a soli cinque tentativi dal Magnifico. Ma anche, giusto per giocare sul dualismo Napoli-Juve e sul confronto tra passato e presente, a +5 su un certo Gonzalo Higuain. Insomma, la differenza c’è e si vede ed è tutto a vantaggio del bomber belga che ha provveduto così a scacciare, e in maniera netta, l’ombra del pipita.
DIECI E LODE. Il Napoli è anche l’unica squadra tra le big (con il Torino) ad avere due giocatori nella top ten dei tiri nello specchio della porta. In questa particolare classifica individuale comanda Edin Dzeko, centravanti della Roma (1 volta su 2 inquadra il bersaglio), seguito da Dybala e Immobile (15), quindi ecco Insigne (13) e Mertens, a quota 12 come Icardi. Sorprende vedere a quota 10 Da Insigne a Mertens a Callejon: tre modi per osare l’attaccante del Benevento, Massimo Coda, che non ha ancora trovato il gol. Nelle prime tre giornate, i sanniti si erano distinti per l’elevato numeri di conclusioni. IL RUOLINO DI INSIGNE. Lorenzo, dopo essersi sbloccato nel derby con i sanniti, ha trovato il secondo gol in campionato a Ferrara, sabato scorso, riaprendo subito la partita dopo il vantaggio della Spal. Al debutto in campionato, a Verona, si era presentato al tiro nove volte, inquadrando la porta in ben cinque occasioni. Con l’Atalanta aveva invece lavorato per gli altri, con un assist e ben cinque occasioni offensive create. A Bologna quattro tentativi, con il Benevento a segno con due tiri totali, con la Lazio quattro conclusioni complessive, a Ferrara ha segnato tirando in tutto sei volte. Il «Magnifico» sente la porta
IL RUOLINO DI MERTENS. Dries è il capocannoniere azzurro con sei reti, di cui due su rigore. Non è mai sceso sotto i due tiri a partita (Lazio e Spal), esaltandosi contro il Benevento: sette conclusioni, cinque nello specchio, 3 gol (2 su rigore). Poi tre tentativi contro Verona, Atalanta e Bologna.
IL RUOLINO DI CALLEJON. Lo spagnolo è essenziale: arriva e colpisce, con un’alta percentuale di successo. Ha sempre saputo crearsi almeno un’occasione per concludere a rete, a Bologna si è sbloccato con un tiro nello specchio su due totali, e lo stesso è accaduto contro il Benevento e, soprattutto, a Ferrara con la Spal. Quando José ha firmato il primo vantaggio con un inserimento centrale micidiale: quattro gol complessivi per lui
Fonte: Corriere dello Sport