Europa League, l’Italia fa il pieno: l’analisi
Un esordio perfetto, meglio di così non poteva andare. Milan, Atalanta e Lazio vincono nella loro prima giornata di Europa League, riscattando la poco esaltante prima giornata delle italiane in Champions League (Juve e Napoli sconfitte, pareggio della Roma).
Milan, una valanga a Vienna
Dopo la batosta con la Lazio serviva una reazione, e in Europa si è visto tutto un altro Milan. Non solo per la svolta con la difesa a tre, ma soprattutto per la verve di Calhanoglu, rigenerato dietro le due punte, e per la tripletta di André Silva, uscito dal cono d’ombra creato dall’exploit di Cutrone. Vista la portata dell’avversario, il 5-1 in casa dell’Austria Vienna (valore della rosa è meno di un decimo di quella rossonera) non è una sentenza definitiva, ma Montella può essere soddisfatto per l’atteggiamento aggressivo, la qualità di manovra, nulli domenica scorsa all’Olimpico. Hanno trovato spazio fra i titolari sei acquisti estivi, incluso Kalinic, schierato per la prima volta dall’inizio. La difesa a tre con Romagnoli (prima da titolare in stagione) e Zapata al fianco di Bonucci rischia solo quando la partita è già in discesa: deviazione di Donnarumma in angolo e rischio autogol per Biglia al 18′, poi la disattenzione di Zapata sul gol segnato Borkovic a inizio ripresa. Si puo’ notare anche che il Milan non ha dominato il possesso palla, ma quando ha attaccato lo ha fatto quasi sempre con profitto. Sin dall’inizio, perché immediata è la scossa impressa da Calhanoglu. Montella festeggia la 7^ vittoria su 8 impegni stagionali. I prossimi esami sono a San Siro, con Udinese e Spal, il secondo turno del Girone D è invece il 28 settembre, contro il Rijeka, pochi giorni prima del big match con la Roma.
Atalanta da sogno
Una partita perfetta, giocata senza paura con ordine e qualità: l’Atalanta torna in Europa dopo 26 anni e lo fa in grande stile. Everton battuto 3-0, mai in partita e forse troppo presuntuoso. La squadra di Gasperini non sbaglia nulla, trascinata da un Mapei Stadium di Reggio Emilia tutto nerazzurro (lo stadio bergamasco non era in regola con le norme Uefa). Un vero e proprio esodo dei tifosi bergamaschi che hanno raggiunto Reggio Emilia per accompagnare l’Atalanta in una serata storica. E la Dea non tradisce i suoi tifosi. Contro ogni pronostico riesce a neutralizzare l’avversario, seppur più blasonato. Rooney non fa la differenza, forse anche a causa di una settimana che lo ha visto protagonista negativo fuori dal campo. Cerca fino all’ultimo di spronare i compagni ma l’Atalanta non si distrae, resta concentrata e confeziona un debutto quasi insperato. L’unica occasione che gli inglesi riescono a costruire nel primo tempo, è un tiro respinto di Sigurson e un pallonetto di Rooney che termina poco a lato. Poi è solo Atalanta, con Gomez che fa la differenza, Petagna che si trasforma in uomo assist ed i centrocampisti si inseriscono in tutte le azioni offensive. Una squadra e una città che continua a vivere la sua favola, così come Andrea Masiello. Il difensore, tempo fa coinvolto nel calcioscommesse, è decisamente rinato con Gasperini e nella serata di Reggio Emilia è stato tra gli indiscussi protagonisti annullando Rooney.
Lazio, l’uomo della provvidenza è ancora Murgia
Anche la Lazio vola alla prima di Europa League espugnando il Gelredome di Arnhem. Contro il Vitesse finisce 3-2 in rimonta con reti di Parolo, Immobile e infine di Murgia che ribaltano il doppio vantaggio firmato Matavz-Linssen. I biancocelesti tornavano in Europa League dopo una stagione di assenza, per Simone Inzaghi era addirittura l’esordio da allenatore professionista sul palcoscenico europeo. Il tecnico biancoceleste butta via tutto il primo tempo per cambiare 7 giocatori su 11 rispetto al 4-1 contro il Milan, il Vitesse non è certo devastate nelle occasioni create ma nella prima frazione fa la differenza la freddezza del bomber Matavz, vecchio pallino del ds Igli Tare. La Lazio ha il merito di non scomposrsi mai, affidandosi all’occorrenza ai suoi uomini chiave, su tutti Immobile (7° gol stagionale) e Milinkovic-Savic. E poi spunta Murgia, come nella Supercoppa di Lega, a decidere nel finale la partita. Umn po’ talismano e un po’ garanzia. Quanto basta per mettere da parte i primi punti in Europa.
Fonte: SkySport