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L’ultima finale fu a Roma: l’Argentina cerca la rivincita

Iniziò 2400 km più giù. Stesso oceano, l’Atlantico, e 84 anni fa a Montevideo c’era trepidazione per la finale dei Mondiali anche al porto: tra le pretese dell’arbitro Langenus per dirigere la gara, oltre a un’assicurazione sulla vita c’era anche che una nave lo aspettasse dopo il fischio finale. Uruguay-Argentina era sfida infiammabile per mille ragioni, storia e geografia non ultime, e fioccavano le minacce. Langenus accettò due ore prima e si infilò nella rumba: primo tempo argentino e 1-2, poi i padroni di casa vennerò su come un uragano. Gol di Cea, Iriarte e Castro, 4-2 per l’Uruguay e Langenus si fiondò sull’SS Duilio. Che però causa nebbia dovette attendere un giorno prima di salpare, così il belga, che si dilettava anche di giornalismo, buttò giù un pezzo sulla gara per una rivista tedesca. Ma se la prima finale mondiale della Seleccion fu un pittoresco e netto k.o., le altre tre hanno avuto più pathos. Nel 1978, per esempio, sulla strada tra l’Argentina e la coppa in casa l’ultimo ostacolo era l’Olanda tutta pressing di Rep. Pure qui arbitro nel mirino, da parte oranje. L’italiano Gonella permise alla Seleccion di menare più degli altri, Neeskens ci rimise due denti (gomitata di Passarella) ma ci vollero comunque più di 90’: a Kempes rispose Nanninga, poi Rensenbrink fece sudare il Monumental con un palo prima che ai supplementari ancora Kempes e Bertoni regalassero all’Argentina di Menotti la prima Coppa del Mondo.
8 anni dopo Poi l’interregno italiano a Spagna 82, e un’altra Seleccion dominatrice. Tutta nuova, con il vento in poppa del miglior Maradona. Dall’altra parte, però, a Città del Messico c’era una Germania con un carattere d’acciaio: Matthaus si prese il Pibe limitandolo, l’Argentina andò lo stesso avanti 2-0 con Brown e Valdano ma i tedeschi la beccarono in 6’ con Rummenigge e Voeller. E Diego? S’inventò la giocata decisiva lanciando Burruchaga, che andò via come il vento e infilò il 3-2. Secondo e ultimo Mondiale per gli argentini, 4 anni dopo in Italia la finale- replay fu nefasta: rei di aver fatto fuori l’Italia, l’Olimpico li riempì di fischi. Maradona rispose con un labiale rabbioso («Hijos de puta») e una partita così così. Una delle finali più noiose di sempre la risolse Brehme su rigore a 6’ dalla fine. Da allora in poi mai oltre i quarti fino a ora: domenica riecco la Germania per la rivincita di Roma e la tripletta in casa del nemico. La Coppa alzata a Rio dall’Argentina cos’altro sarebbe se non un altro maracanazo?

La Gazzetta dello Sport

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