Bacca, Pavoletti e Gabigol: gli uomini del destino che nessuno vuole prendere
ROMA – Da uomini del destino a esuberi. Anzi, ostacoli nelle strategie di rafforzamento dei top club di Serie A. Carlos Bacca, Gabigol, Leonardo Pavoletti. Potenziali crack, costati decine di milioni di euro e ora difficili da piazzare, da vendere, per il valore del cartellino e soprattutto degli ingaggi. Con i rispettivi club che gli stanno cercando una sistemazione da settimane, ricavando risorse da investire su nuovi pezzi del motore, a poco più di un mese dalla fine del mercato estivo.
In realtà la lista degli “avanzi” doc è più corposa, trovano spazio anche Marchetti, Paletta, Sosa, Nagatomo, Ranocchia, Jovetic, Giaccherini, Lemina, Rincon. Insomma, verrebbe fuori una squadra, forse pure competitiva nella prossima Serie A. E Bacca è il pezzo pregiato, la punta che assicura in genere 15 reti o anche di più in un campionato. Ma Montella l’ha già ringraziato e messo alla porta da Craiova (non convocato per la prima milanista in Europa dopo tre anni), mentre Fassone e Mirabelli cercano di piazzarlo in Francia, Spagna. Oppure dove qualche società stacchi un assegno da incassare a breve, non tra un anno, contanti utili per l’erede del colombiano al centro dell’attacco rossonero. Belotti, Aubameyang, Kalinic, tutti preferiti a Bacca, l’anarchico con il fiuto della porta.
E se non bastano all’attaccante della nazionale dei Cafeteros 34 reti in 77 partite per conservare l’armadietto a Milanello nel nuovo corso cinese, la strada è senza via d’uscita per Gabigol, pagato quanto il colombiano (30 milioni di euro), l’attrazione verdeoro, uno dei primi colpi dell’era Suning, con tante promesse di grandezza ma un solo gol in nerazzurro (a Bologna) e una lunga serie di occasioni fallite. Luciano Spalletti ha già disposto le carte, il giovane brasiliano e Stevan Jovetic – altro pezzo da novanta sino a qualche tempo fa, ora prigioniero delle sue pretese di giocare sempre, del suo contrattone e della sua valutazione alta – non trovano posto alla Pinetina per la riscossa interista. Per giocare, serve emigrare, forse di nuovo in Spagna, alleggerendo il monte ingaggi, magari recuperando qualche milione per le trattative allestite da tempo da Sabatini e Ausilio.
Ma se Gabigol ha fatto centro almeno una volta, illudendo per qualche minuto la tifoseria dell’Inter, Pavoletti in maglia Napoli non ha ancora preso la mira della porta. Era arrivato in azzurro occupando la casella lasciata libera da Gabbiadini ma per lui scampoli di partite in sei mesi, zero reti, sommerso dalla grandinata di marcature messe a segno da Mertens. E’ rimasto a guardare a lungo dopo l’infortunio Milik, investimento da quasi 35 milioni di euro, ancor di più l’ex genoano che neppure nelle prime amichevoli stagionali della creatura di Sarri è riuscito a spezzare il digiuno. Pali, traverse e la perdurante incompatibilità con gli altri pezzi dell’ingranaggio sarrista. De Laurentiis sta trattando con l’Udinese, valutando anche formule con prestito con obbligo o diritto di riscatto, per non disperdere un patrimonio tecnico ed economico (costato 12 milioni di euro più bonus) ma il Napoli in avanti ha in uscita anche Duvan Zapata, più ricercato di Pavoletti, con il numero uno azzurro che vorrebbe pare piazzarlo in Premier League. C’è ancora tempo per trovagli una maglia, come per Bacca e Gabigol. Ma ad agosto, nelle vicinanze dell’avvio del campionato, le offerte saranno sempre più basse..
Fonte: Repubblica