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Carrera: “Mancini? Sarà un bel derby italiano”

Massimo Carrera, allenatore dello Spartak Mosca (getty)

L’ex secondo di Conte, campione di Russia con lo Spartak, accoglie Mancini, ora allo Zenit: “In campo volava qualche legnata, ma il nostro derby russo sarà bello e particolare”. Tutto pronto per il Mondiale: “La preparazione prosegue bene. Sono stati costruiti stadi belli e funzionali, a cominciare dal nostro. Sono state migliorate le infrastrutture e le città”

La prima volta in Russia, Massimo Carrera, non la dimenticherà mai. La vittoria del campionato con lo Spartak Mosca è stata una prova di forza da parte dell’ex secondo di Antonio Conte alla Juventus, già al lavoro con la squadra per programmare il prossimo campionato russo e la Champions League che verrà. In rosa mancano però cinque giocatori impegnati in Confederations Cup: “Egoisticamente mi dovrei augurare una eliminazione, così i miei nazionali tornano da noi. Ma faccio parte di questo movimento e un’uscita ai gironi danneggerebbe tutti”, ha raccontato Carrera a La Gazzetta dello Sport. “Tifo Russia: l’entusiasmo deriva sempre dalla nazionale. Se andrà avanti, tutti si scalderanno anche per il calcio. Per il Mondiale la preparazione prosegue bene. Sono stati costruiti stadi belli e funzionali, a cominciare dal nostro, migliorate le infrastrutture, le città. Chi verrà si troverà al sicuro, c’è molta attenzione in questo campo”.

L’anno prossimo Carrera si sentirà meno solo: ci sarà anche Roberto Mancini con il suo Zenit. “Hanno fiducia del nostro lavoro, della professionalità. I tecnici italiani hanno fatto capire cosa possono portare, vincendo anche in Inghilterra, in Germania. Mancini è stato preso a San Pietroburgo perché si aspettano questi risultati, lo Zenit sarà un avversario duro. Non siamo in contatto da allenatori. Da giocatori invece ci scontravamo spesso in campo, siamo coetanei. Volava qualche legnata. Date e prese, cose di campo. Il nostro derby russo sarà particolare: bello, importante fra squadre che cercheranno il titolo. Con allenatori italiani”. L’ex Juve e Atalanta dà anche qualche consiglio a Mancini, secondo italiano allo Zenit dopo Spalletti: “Mai salutarsi o stringersi la mano sotto le porte, porta male. E mai fischiare in casa, o al chiuso: allontana i soldi. Qua si vive sempre in ritiro, blindato nel nostro centro sportivo. Vado in città soltanto quando viene mia moglie. Mi permetto qualche ristorante italiano per mangiare bene. Non per snobbare la cucina russa, ma preferisco andare sul sicuro”.

Fonte: Sky

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