Coppa Italia, pagelle Juventus-Lazio: Dani Alves decisivo, Strakosha non basta
(afp) JUVENTUS
NETO 7 Dà finalmente un senso ai suoi anni di anticamera: le parate su Anderson e Immobile in avvio di ripresa rassicurano la squadra e smantellano ogni possibile dubbio sul risultato. Sicurissimo nelle uscite alte e basse.
CHIELLINI 7.5 Invalicabile, al punto che la sua perentorietà mette veramente in soggezione gli attaccanti laziali. E non gioca nemmeno pesante. Sta attraversando il miglior momento di forma delle ultime due stagioni.
DANI ALVES 8 Perpetua il suo momento magico e continua a cadenzare i successi della sua squadra, che è davvero “sua” da due mesi appena. Passi per il gol, che è soprattutto una questione di intelligenza, ma certe giocate sono davvero brasilianissime. E dire che dovrebbe essere un terzino.
DYBALA 7.5 Slalomeggia partendo da metà campo, si trascina dietro mute di laziali affannati e impotenti. I suoi compagni sanno che da lui avranno sempre qualcosa. Se non segna è per via di Strakosha, ma anche perché non li lascia ossessionare dal gol. Dal 33′ st Lemina sv.
LAZIO
STRAKOSHA 7 Nel primo tempo vive dieci minuti da supereroe, volando a prendere palloni apparentemente impossibili. Dani Alves e Bonucci lo castigano da due passi, e senza che ne abbia colpa.
WALLACE 4.5 Marca a distanza Dani Alves, sbaglia troppo appoggi e solo di rado sa imporre la sua preponderanza fisica. Una serataccia.
BASTA 4.5 Molle come un budino non solo nelle coperture, ma anche nelle rare occasioni in cui prova a rovesciare il gioco. Si crea un’occasione per il tiro e la spreca malamente.
PAROLO SV Il voto, insufficiente, lo meriterebbe Inzaghi per non avere capito in anticipo che non avrebbe potuto e quindi dovuto giocare. Dura venti minuti, nei quali non riesce mai a forzare. Dal 21′ pt Radu 5,5: prima esterno sinistro alto, dove perlomeno argina Dan Alves, poi più arretrato e infine centrale: gli gira un po’ la testa.
ARBITRO TAGLIAVENTO 6.5
Lascia correre assai, ma la partita la tiene in pugno.
calcio
- Protagonisti:
Fonte: Repubblica