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Atletico, remuntada fallita: la finale è Juve-Real

Isco esulta dopo il gol contro l’Atletico Madrid (foto getty)

ATLETICO MADRID-REAL MADRID 2-1
12′ Saul (A), 16′ rig. Griezmann (A), 42′ Isco (R) 

Il tabellino del match

“I sogni muoiono all’alba”, scriveva il maestro Indro Montanelli. Nel caso di Simeone, il sogno remuntada è svanito al 42’, poco prima dell’intervallo della semifinale di ritorno tra Atletico e Real, quando Benzema inventa una giocata da urlo che spiana la strada a Isco verso il gol. È la rete del 2-1, un gol che gela lo stadio Vicente Calderón, alla sua ultima partita in Champions League. Un addio amaro per lo stadio storico dei Colchoneros, che avevano prima sognato, poi immaginato e infine creduto davvero in una rimonta straordinaria, quando dopo appena 16 minuti si trovavano già in vantaggio per 2-0 con le reti di Saul e Griezmann. Quel gol al 42’ è peggio di una sveglia al lunedì mattina, quando i sogni più belli muoiono per lasciare spazio alla cruda realtà. L’Atletico vince 2-1, ma non basta per ribaltare il 3-0 dell’andata: il Real Madrid vola in finale, a Cardiff sfiderà la Juventus per provare a conquistare la sua dodicesima Champions League. Cristiano Ronaldo contro Higuain, un duello stellare.

Una dolce illusione

Amara illusione. Così bella, che quasi ci credi. Sai che può deluderti, ma è impossibile non credere nella rimonta nel derby, nell’ultima partita al Calderón, dopo che la tua squadra è in vantaggio 2-0 dopo appena 16 minuti. E’ una carezza dolce, che si trasforma in uno schiaffo a sorpresa al 42′ con il gol di Isco. Il primo tempo dell’Atletico è stato così. La squadra di Simeone entra in campo osannata dal proprio pubblico, una spinta che trascina i Colchoneros al gol di Saul al 12′ (colpo di testa su calcio d’angolo) e al raddoppio su rigore di Griezmann al 16′. Un rigore viziato da un “doppio tocco” del francese, che scivola sul dischetto e finisce per sfiorare una seconda volta il pallone. Un tocco impossibile da vedere, tanto che l’arbitro Cakir convalida la rete. A quel punto, sul 2-0, sognare non è più reato.

Come ti rovino la remuntada

Sul 2-0 il tifo del Calderón è commovente. L’Atletico Madrid vuole lasciare il segno nell’ultima partita europea nel proprio stadio. Come due amanti che sanno di doversi salutare, ma vogliono lasciarsi un ricordo felice, sereno, senza rancore o amari ricordi. E invece, anche nella storia più bella, ecco spuntare il terzo incomodo. In questo caso il suo nome è Francisco Román Alarcón Suárez, fa il calciatore nel Real Madrid e per tutti è semplicemente Isco. Lo spagnolo segna al 42′ cancellando il sogno remuntada. Ma il merito della sua rete è tutto di Benzema. Il francese inventa un numero straordinario, saltando tre avversari con una giocata sulla linea di fondo, prima di servire Isco in area.

Lo show di Simeone tra i fulmini

La rete di Isco taglia le gambe ai giocatori dell’Atletico Madrid, ma non smorza sicuramente l’entusiasmo di uno stadio incitato da Simeone, assoluto protagonista degli ultimi dieci minuti del match. In campo il risultato è ormai acquisito, ma non ditelo al Cholo. Sotto la pioggia battente, tra i fulmini di un temporale, in un panorama quasi epico Simeone chiede a braccia larghe al proprio pubblico di tirare fuori l’orgoglio, proprio quell’orgoglio di cui parlavano i tifosi nella coreografia di inizio partita: “Orgogliosi di non essere come voi”, sottolineava la tribuna del Calderon rivolgendosi ai cugini del Real. Poco importa se l’Atletico Madrid uscirà dalla Champions: la sua partita l’ha già vinta, con un addio degno del Calderon.

Fonte: SkySport

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