Caso Infront, Guardia di Finanza: “La società era invisa a Galliani”
Adriano Galliani (imagoec) ROMA – L’inchiesta della Guardia di Finanza sul caso Infront prosegue. Secondo l’informativa del Nucleo di Polizia tributaria della Gdf, Adriano Galliani e altri personaggi al centro delle indagini avrebbero deciso di “estromettere dai processi decisionali Infront, che era diventato un soggetto non più gradito”. I pm di Milano Roberto Pellicano, Giovanni Polizzi e Paolo Filippini, in data 7 febbraio, avevano richiesto l’arresto, poi rigettato dal gp, di Marco Bogarelli e Giuseppe Ciocchetti, rispettivamente ex presidente ed ex dg di Infront, e di Riccardo Silva, fondatore della Mp & Silva. I due manager, dopo aver rassegnato le dimissioni, avevano in mente la “creazione di una nuova società, con uffici a Londra e Milano, operante nel settore dell’acquisizione e vendita dei diritti”. Secondo la Guardia di Finanza, Adriano Galliani sarebbe stato interessato a “individuare un top manager, di esperienza internazionale e da remunerare adeguatamente, da inserire nell’organigramma della Lega calcio quale direttore commerciale”. Una conclusione che si basa anche su un’intercettazione tra Galliani e Claudio Lotito, patron della Lazio: “Siamo totalmente nelle mani di Infront, dobbiamo prendere l’interfaccia della Lega”. A questa figura sarebbe stata affidata, come si legge nell’informativa, “la gestione della commercializzazione dei diritti televisivi delle squadre di calcio”. calcio
- Protagonisti:
- adriano galliani
Fonte: Repubblica