Il Personaggio – Callejon, il bello che balla eccome
Affermando che il Napoli stile Sarri, oltre ai grandi numeri del girone di ritorno di Serie A ha prodotto ed evidenziato un gioco spumeggiante e brioso univocamente valutato come uno dei migliori in Europa, non scopriamo nulla che non sia stato detto e ripetuto soprattutto nell’era post-Higuain in cui,come da estorta ammissione dello stesso coach azzurro, dovendosi egli ingegnare nella sostituzione di uno tra i bomber più prolifici del panorama calcistico prima, e del suo infortunato successore poi, pensò all’epoca di puntare sui noti schemi che stanno alla base di quel calcio spettacolo ad egli così caro sacrificato (in parte) in passato in nome dell’autorità calcistica, del genio e dell’onnipotenza dell’asso argentino, uno dei pochi artisti del pallone in grado di mettere le cose a posto con poche mosse indipendenti da teorie e sistemi di gioco. Quando si parla di tridente azzurro e di manovra corale si passa immediatamente all’esaltazione del folletto Mertens, dello scugnizzo Insigne omettendo troppo spesso in questo senso il peso dell’esterno Josè Callejon, atleta completo, inesauribile che non avrà la personalità del belga e non sarà appariscente nelle sue giocate come lo è invece il napoletano ma la cui silenziosa presenza in campo è fondamentale e imprescindibile e il fatto stesso che in ben tre anni ad egli si sia rinunciato solo in 2 occasioni la dice lunga sulla sua affidabilità.L’andaluso ex Real è uno che non ama le copertine e i pubblici encomi, ama invece a dismisura un lavoro che svolge con serietà e onestà non risparmiandosi in campo e macinando chilometri sulla sua fascia al 90esimo minuto con la stessa intensità e lucidità del 1°.Una perla rara Calletì, punto di riferimento per la squadra e prezioso per il coach che ha la fortuna di averlo a disposizione…D’altra parte se Benitez e Sarri, tecnici con diverse convinzioni, nell’operare scelte tattiche hanno rinunciato a chiunque tranne che a lui un motivo ci sarà.
Tilde Schiavone