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Napoli, Sarri frena sullo scudetto: ”Non si può programmare ma spazio ai sogni”

Napoli, Sarri frena sullo scudetto: ''Non si può programmare ma spazio ai sogni''Maurizio Sarri (agf) NAPOLI – Lo scudetto è un sogno per il Napoli. “Una società come la nostra non può programmarlo perché siamo il quarto o il quinto fatturato della serie A. Noi dobbiamo cercare l’evento che trascende la logica”. Maurizio Sarri resta l’emblema di un calcio romantico: “Dobbiamo capire se c’è ancora spazio per i sogni”. Ma adesso la realtà si chiama secondo posto. “Abbiamo margini di errore ridottissimi e  dobbiamo pensare soltanto al Sassuolo”. Sarri chiarisce pure la sua situazione contrattuale. “Ho una clausola rescissoria che scatta nel 2018 in cui io o la società possiamo interrompere il rapporto”.

Cosa ne pensa del rinnovo di Insigne?
“Sono contento per la sua storia. Questo ragazzo può diventare una bandiera del Napoli”.
Che insidie nasconde la sfida di domani?
“Il Sassuolo è una squadra forte che ha pagato la prima esperienza europea con un numero di infortuni impressionanti e non ha ripetuto il percorso dello scorso anno. Nella partita singola resta una squadra pericolosissima”.
Come sta Marek Hamsik?
“Verificherò le sue condizioni più tardi. Dopo l’allenamento di ieri penso che ci sarà. Aveva un piccolo acciacco e quindi per due giorni si è allenato in maniera più leggera”.
Il progetto sembra solido. Non ci saranno problemi per il futuro?
“Questo è un ciclo forte, se io fossi la società, penserei pure ad altre cose. Questa squadra è arrivata ad un bivio: fa un passo indietro oppure un passo in avanti. Sono contento di far parte di questo ciclo e dico che sono contentissimo”.
Lo scudetto in quanto tempo può arrivare?
“Il Napoli attuale non può programmare uno scudetto. Ci sono squadre più forti, ma noi dobbiamo cercare l’evento che vada al di là della razionalità e della logica. Dobbiamo andare a vedere se nel calcio c’è spazio ancora per questi sogni”.
La strada giusta è questo calcio?
“Sono convinto che ci sia ancora spazio per il sogno, per il cuore, per l’anima e per i desideri della gente. Nel calcio di oggi è più difficile dare spazio ai sentimenti, ma un piccolo margine c’è ancora e dobbiamo riuscire a sfruttarlo”.
L’obiettivo è il secondo posto. Ci crede?
“Mi concentro soltanto sul lavoro del campo e sono soddisfatto. E’ giusto che la squadra abbia questo traguardo. Il margine di errore è ridottissimo, forse non c’è neanche. Passa tutto per le singole partite. Dobbiamo pensare soltanto alla sfida con il Sassuolo”.
Ha le idee chiare sulle formazione al di là di Hamsik?
“A grandi linee ho deciso, poi magari uno o due giocatori possono cambiare improvvisamente nella mia testa”.
Il terzo anno è importante per lo sviluppo di determinate caratteristiche. Avete un po’ anticipato i tempi?
“Qualche segnale la squadra lo sta dando. Dobbiamo ancora passare attraverso la cura di alcuni particolari. Stiamo migliorando nella gestione, manca ancora un po’ di sicurezza, ma siamo in crescita dal punto di vista dell’anima e del cuore. Sono aspetti che ci fanno essere leggermente positivi sul futuro di questa squadra, ma ovviamente vanno monitorati”.
Avete quattro giocatori in doppia cifra.
“Vuol dire che sono forti. Un allenatore basa i suoi successi sempre su elementi di alto livello. Il nostro margine di miglioramento dal punto di vista tattico dovrà passare sulla solidità difensiva. Nel girone di ritorno siamo la seconda squadra per tiri subiti, ma dobbiamo cancellare alcuni errori”.
I numeri di Mertens rappresentano una gratificazione.
“Ma se mettevo uno scarso, non avrei ottenuto questo risultato. Noi pensavamo che lui potesse giocare in questo ruolo sin dalla preparazione estiva e ha confermato le nostre impressioni”.
Il Napoli ha perso otto punti contro le ultime della classe. Come si possono migliorare certi momenti?
“Non è un problema solo nostro, solo la Juve non ce l’ha. La serie A resta competitiva anche se quest’anno si è visto qualcosa di diverso. Sarei preoccupato se fossimo decimi nella classifica dei tiri subiti. Se nella testa dei ragazzi scatta una molla, può salire il livello d’attenzione”.
Perché non si può programmare lo scudetto?
“Una società che ha il quarto o il quinto fatturato non può programmarlo, poi può succedere. Se la società vuole farlo, deve aumentare il fatturato. In Europa quasi sempre vincono sempre le stesse. E’ un evento che può accadere, forse è più facile in Inghilterra perché c’è meno dislivello”.
Com’è la sua situazione contrattuale?
“Non ho un contratto lungo. Nell’estate del 2018 ho una clausola rescissoria così come la società. Potrebbe essere pure l’ultimo anno”.
Da cosa dipende la sua permanenza a Napoli, oltre l’anno prossimo?
“Non lo so e non ci voglio neanche pensare. Non so cosa potrà succedere. Al di là della programmazione, noi abbiamo l’obbligo di credere in un sogno”.
Che ne pensa dell’allenatore del Sassuolo?
“Di Francesco è un ottimo allenatore e sta compiendo un percorso lungo. Il Sassuolo ha movimenti offensivi importanti”.
Ha parlato di paura e di romanticismo. Cos’è che la gratifica di più?
“Jorginho sta facendo qualcosa di straordinario, ma viene spesso sottovalutato”.
Parte la Var dal prossimo campionato. Lei è favorevole?
“Dipende da chi guarda e cosa guarda. In tutti i campi saranno necessarie le stesse telecamere”.
E’ scomparso Scarponi.
“E’ un giorno triste. Un corridore è morto in allenamento, era un personaggio bello e dissacrante. Non lo conoscevo personalmente, ma i suoi compagni di squadra me ne hanno sempre parlato bene. Era un punto di riferimento e riusciva a sdrammatizzare. Ha vinto un Giro d’Italia. Faccio le mie condoglianze alla famiglia e alla squadra”.

ssc napoli

serie A
Protagonisti:
Maurizio Sarri

Fonte: Repubblica

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