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Pure Conte va al closing, Mou è l’ultimo ostacolo: “L’Inter? È una voce…”

LONDRA “Pregherò anche per i miei giocatori”, dice Antonio Conte, prima di andare in chiesa nel venerdì santo londinese. Domani c’è Manchester United-Chelsea e il tecnico italiano potrebbe trovare, dentro l’uovo di Pasqua della Premier League, la quasi certezza del suo primo titolo in Inghilterra. “All’Old Trafford ci sono stato solo da giocatore”, dice nella conferenza stampa della vigilia a Cobham, lo splendido centro di allenamenti dei Blues ai sobborghi di Londra. “E ho pure segnato”. Forse un buon auspicio per il suo club, primo in classifica con sette punti di vantaggio sul Tottenham, a sette turni dal termine del campionato.

Antonio, è una partita che vale il titolo di Premier?
“Stiamo lottando per vincerlo, a inizio stagione era un nostro obiettivo essere in lotta per il titolo e adesso siamo in buona posizione, ma la stagione non è finita”.

Vincere o non perdere a Manchester sarebbe un risultato decisivo?
“Ci andiamo sperando di conquistare 3 punti. Ma qualunque sia il risultato contro lo United, ci saranno ancora sei partite per arrivare a fine campionato e nella Premier bisogna mantenere la massima concentrazione sino alla fine”.

È la prima volta che porta una squadra da allenatore all’Old Trafford?
“Sì. Però ci sono stato da giocatore, in una semifinale di Champions con la Juve e segnai pure un gol. Loro pareggiarono all’ultimo minuto e al ritorno a Torino, dopo che la Juve era in vantaggio 2-0, vinsero 3-2. Quell’anno vinsero la Champions”.

Ci sarà a bordo campo un nuovo duello fra lei e Mourinho?
“Ho zero problemi con Mourinho. Tra noi c’è solo competitività sportiva. Ma non amo i conflitti a bordo campo con l’allenatore avversario, anche se qualche volta capita”.

Cosa pensa dell’affermazione di Mourinho secondo cui lui resterà il numero uno degli allenatori del Chelsea fino a quando un altro non avrà vinto quattro titoli con i Blues?
“Non penso niente. Mourinho è stato a lungo con il Chelsea e questo club gli riserva il massimo rispetto. Era la mia opinione in passato e non è cambiata”.

Pogba valeva tutti i soldi che ha pagato lo United?
“Non sta a me giudicare. Ma l’ho avuto 3 anni alla Juve e posso solo dire che è un grandissimo giocatore”.

Due dei suoi, Hazard e Costa, sono candidati al titolo di miglior giocatore d’Europa. È ingiusto che siano quasi sempre gli attaccanti a vincerlo?
“Gli attaccanti finiscono sempre per essere favoriti. È la ragione per cui non lo ha mai vinto Paolo Maldini, che lo avrebbe senz’altro meritato”.

È un bene o un male l’acquisto del Milan da parte cinese?
“Berlusconi ha fatto molto per il Milan, portandolo a vincere, in Italia e all’estero. Ora si apre una nuova era, la proprietà cinese ha speso molto, credo che lo abbia fatto con l’intenzione di investirci e riportarlo al massimo livello”.

E le voci che la vogliono all’Inter l’anno prossimo?
“Ecco, appunto. Sono voci”. Si sente cambiato da questa stagione su una panchina di Premier? “Si impara sempre qualcosa all’estero. Per me è la prima volta, all’inizio non è stato facile, ora mi sento completato”.

Va in chiesa anche qui?
“Sì, ce n’è una italiana a Londra e non mancherò di andarci”.

Pregherà per la vittoria contro il Manchester United?
“Prego tutti i giorni. Prego prima di pranzo, ringraziando Iddio per quello che ci ha dato. Prego per la mia famiglia. E certo pregherò anche per la mia squadra, per i miei giocatori”.
 

Fonte: Repubblica

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