Siviglia, ufficiale il divorzio da Monchi
Il direttore sportivo lascia la Spagna e nella mattinata di domani parlerà in conferenza stampa nell’ultimo impegno con il club andaluso. Per lui, poi, si apriranno le porte della Roma: dopo l’accordo dei giorni scorsi i giallorossi potrebbero ufficializzare l’intesa nelle prossime ore
Adesso è anche ufficiale, Monchi lascia il Siviglia. Il direttore sportivo è pronto a dire addio al club andaluso per iniziare una nuova esperienza, questa volta in Italia con la Roma. A renderlo noto è lo stesso club tramite una nota pubblicata sul sito ufficiale della società spagnola: “Il Siviglia e Ramon Rodriguez Verdejo, Monchi – si legge – hanno raggiunto un accordo per la risoluzione del direttore sportivo, dopo l’ok del consiglio di amministrazione riunitosi nella serata di questo giovedì. Alle 12.30 il presidente Josè Castro e Monchi sveleranno i dettagli di questa risoluzione in una conferenza che si terrà nella giornata di venerdì alle ore 12.30”.
Nelle prossime ore dunque si avranno ulteriori dettagli ma il divorzio è ormai cosa certa, così come è noto che il futuro del “mago delle plusvalenze” sarà in Serie A. Nei giorni scorsi i dirigenti del club giallorosso e lo stesso Monchi si erano incontrati a Londra in un appuntamento decisivo che ha permesso a tutti di trovare gli accordi necessari per iniziare un rapporto che durerà per i prossimi tre anni. Dopo più di 15 anni l’avventura al Siviglia del direttore sportivo si è dunque conclusa con un comunicato ufficiale e lo spagnolo domani dirà così addio alla Spagna per iniziare la sua nuova storia in Italia. Da parte della società giallorossa manca soltanto l’annuncio ufficiale dopo l’intesa trovata nelle scorse ore; annuncio che potrebbe arrivare nei prossimi giorni permettendo così a Monchi di essere subito operativo.
Una vita a Siviglia, da giocatore prima, da direttore sportivo poi. Ruolo, quest’ultimo, che Monchi ha occupato ininterrottamente dal 2000, non appena ritiratosi dal calcio giocato. Ha preso in mano il club spagnolo subito dopo la retrocessione in Segunda e nel pieno di una crisi economica, riportandolo in poco tempo nelle zone più nobili del calcio spagnolo, oltre che in cima all’Europa per quattro volte (una Coppa UEFA e tre Europa League consecutive, dal 2013/14 in poi). Per la sua capacità di programmazione e lungimiranza, e soprattutto per la sua abilità nell’acquistare talenti a poco prezzo e rivenderli a cifre monstre, si è guadagnato negli anni la nomea di “mago delle plusvalenze”. Per esempio: la spesa totale di 25 milioni per l’acquisto di Dani Alves, Fazio, Cáceres, Adriano, Rakitic, Baptista, Keita, Poulsen, Fabiano e Bacca, ha fruttato negli anni successivi al club la bellezza di 170 milioni. E ora proverà a ripetersi a Roma.
Fonte: Sky