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Napoli, Insigne scatena il caso rinnovo e attacca ADL: ”Anche il club deve crescere”

NAPOLI – Il terzo posto è molto più solido, grazie ai due punti guadagnati su Lazio e Inter. E resta aperta pure la lotta per il secondo, anche se il distacco in classifica dalla Roma (-2) è rimasto ancora una volta invariato. Il Napoli avrebbe dunque validi motivi per godersi la quinta vittoria consecutiva in trasferta (record assoluto per il club azzurro in campionato), nonostante le imperdonabili e per certi versi inspiegabili sofferenze negli ultimi minuti della sfida contro l’Empoli. Invece tengono banco le tensioni. Già allo stadio Castellani, subito dopo il fischio finale, c’era stato un acceso confronto nello spogliatoio tra i giocatori: che hanno discusso in maniera assai animata del solito black-out generale, con il quale Hamsik e compagni stavano per gettare al vento un successo ampiamente meritato e ipotecato, come era capitato pure due settimane prima contro la Roma all’Olimpico. Al gruppo di Sarri manca qualcosa per fare l’ultimo salto di qualità e acquisire in modo definitivo la mentalità da grande squadra. Il problema c’è e si poteva mettere nel conto, peraltro, visto che nell’estate scorsa la società aveva scelto di puntare sul mercato sui giovani, acquistando i vari Zielinski, Rog, Diawara e Milik. Tutti talenti di notevoli prospettive, ma a corto di esperienza e incapaci di gestire le partite con la necessaria tranquillità: specialmente quando gli avversari riescono a prendere un po’ il sopravvento.

EMPOLI-NAPOLI 2-3: I GOL / LE PAGELLE

Sarri è il primo a saperlo e infatti si è lamentato di altro, dopo il sofferto finale di Empoli. “Il calendario sta penalizzando noi e la Roma, in Lega non hanno tenuto conto dei nostri impegni in Europa e oltretutto mi fa schifo giocare a mezzogiorno”. Il Napoli ha dovuto affrontare in effetti in dieci giorni Atalanta, Juve, Roma e Real Madrid. A gennaio era stata l’unica squadra costretta a giocare per cinque volte di notte, sotto zero. E ora, con i primi caldi, sarà di nuovo l’unica a scendere in campo in due occasioni alle 12.30, con la replica di metà aprile a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Ma il tecnico sbaglia obiettivo e dovrebbe prendersela con il suo presidente, che in Lega non si è presentato nemmeno per le elezioni (delegando la Roma) e non è mai stato così lontano come quest’anno dalle vicende della sua squadra: salvo per la sua sfuriata fuori luogo al Santiago Bernabeu.

È fuori dal campo che gli azzurri continuano a non essere all’altezza della Juve. Aurelio De Laurentiis non è ancora riuscito nemmeno a risolvere la questione del contratto di Lorenzo Insigne, che si è lamentato dal ritiro della Nazionale. “I matrimoni si fanno in due, io vorrei restare, il presidente lo conoscete, sapete com’è. Per vincere non bastano solo i giocatori, serve anche una grande club. Mi auguro che adesso cresca la società. Io sto dando il massimo e lo farò sempre, finché ne avrò la possibilità”. Parole dure, che rispecchiano probabilmente pure lo stato d’animo di Dries Mertens: l’altro protagonista del bel momento del Napoli, a sua volta sempre in attesa del nuovo contratto. Il finale di stagione, con dietro l’angolo la doppia sfida con i bianconeri in campionato e Coppa Italia, promette dopo la sosta altre grandi emozioni. A patto che scenda finalmente in campo anche ADL. ssc napoli

serie a
Protagonisti:
lorenzo insigne
aurelio de laurentiis
Maurizio Sarri

Fonte: Repubblica

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