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Juventus, Dybala sempre più uomo dei gol pesanti. Bonucci: ”Ora il Barça per vendicare ko Berlino”

TORINO – La Juve, tornata nel G8 del calcio continentale dopo un anno di assenza, continua a sognare il primo triplete della sua storia ultracentenaria: “Dobbiamo gestire le forze, perché di qui alla fine della stagione speriamo di giocare ancora 17 partite – ha auspicato martedì sera Allegri -: 10 di campionato, 2 di Coppa Italia e 5 di Champions League…”. La vittoria un po’ sofferta ottenuta ieri sul Porto (1-0) riporta i bianconeri in quello che a detta di Buffon deve essere l’habitat naturale della Zebra. Attenzione, però: i quarti non sono un approdo, semmai un punto di (ri)partenza. “I quarti sono un traguardo intermedio per una società come la Juve. Ora sta a noi migliorare e andare più avanti possibile”, carica Leonardo Bonucci, intervistato da Sky e Premium. “Essere tra le otto squadre migliori d’Europa è un traguardo intermedio: il sorteggio ci dirà l’avversario, lo affronteremo da Juventus!”, cinguetta Allegri, già sintonizzato sulla riffa di venerdì (ore 12) a Nyon. BONUCCI STUDIA LA VENDETTA: “MEGLIO IL BARÇA DEL BAYERN” – Se Buffon ha sorprendentemente detto di voler schivare il Leicester, Bonucci spera vivamente di evitare il Bayern Monaco: “Quella tedesca è una squadra completa che con Ancelotti ha trovato un altro modo per interpretare il calcio, restando vincente come negli anni di Guardiola. Il Bayern è la compagine più tosta da affrontare, ma in una partita secca può succedere di tutto”. Il difensore bianconero vorrebbe invece pescare quel Barcellona a cui la Juve sogna di servire il piatto freddo della vendetta (sportiva): “L’avversaria che mi entusiasmerebbe di più è il Barça: per noi sarebbe un grande stimolo incontrare la squadra che ci ha fatto perdere la finale di Champions di due anni fa anche se i catalani, dopo la rimonta sul Psg, sono in ottimo stato psicofisico”. Bonucci torna quindi sulla lite con Allegri nel finale di Juve-Palermo, pagata con una multa e l’esclusione da Porto-Juve: “Certe cose possono capitare. Chi non ha mai litigato con la moglie, l’amico, il collega o il capo? L’importante è capire di aver commesso un errore. Quella vicenda ha ulteriormente cementato il gruppo. Bisogna sempre avere rispetto e mantenere il proprio ruolo. Io ho sbagliato e ho pagato, il mister ha fatto altrettanto. E’ tutto archiviato, guardiamo avanti”.
  Oggi intanto la Juve ha cominciato a preparare la trasferta di domenica in casa della Samp, l’ultima uscita prima della sosta e del doppio impegno a Napoli, con un’amichevole di 50 minuti contro i dilettanti dell’Alpignano (5-0, gol di Pjaca, Chiellini, Rincon e doppietta di Cuadrado). Al Ferraris aria di derby per il recuperato Sturaro. Rischia invece il forfait Benatia, alle prese con un risentimento all’adduttore destro che verrà valutato soltanto giovedì.
DYBALA SI E’ PRESO LA JUVE – Un’altra espulsione nel primo tempo, quella di Maxi Pereira dopo quella all’andata al Do Dragão di Telles. Un altro mani da rigore, nella stessa area dello Stadium dove venerdì scorso c’era stato il contestato tocco proibito di De Sciglio. Ma soprattutto un altro gol pesante di Dybala, la cui crescita è direttamente proporzionale a quella della Juventus. Alla vigilia dei quarti di finale la Joya aveva auspicato di “essere decisivo in Europa come in campionato”. Detto, fatto. L’argentino canta e porta la croce, perché è il primo a dire e anche a dimostrare di persona che “si difende in undici”. Al momento quella di Dybala è la stella più brillante delle cinque bianconere. Arrivato a Torino nel giugno 2015, sembra juventino da una vita. Bastava sentire come venerdì scorso l’ex Picciriddu aveva arringato quel Milan che, a suo dire, “si lamenta da sei anni”, e cioè da quel famoso gol cancellato a Muntari. Oppure martedì sera, quando ha esternato la voglia di vendicare una finale di Champions, quella persa dai bianconeri a Monaco di Baviera, che lui non ha giocato ma ha comunque assistito dalla tribuna, da fresco juventino cartellinato il giorno prima. Dybala vuole arrivare al big match di Cardiff “pasito a pasito”, passo a passo, come ha scritto oggi su Facebook, citando il tormentone “Despacito”, la hit portata nello spogliatoio bianconero da Dani Alves.

ELDORADO-CHAMPIONS: 70 MILIONI GIÁ GARANTITI – La qualificazione ai quarti di Champions frutta alla Signora altri 8,5 milioni tra bonus (6,5) e prossimo incasso dello Stadium (circa 2), oltre ai 61,3 già iniettati nelle casse bianconere tra market pool (27,5), girone di qualificazione (12,7 per la partecipazione più 7 per i risultati conseguiti), accesso agli ottavi (6) e incassi (circa 8) dei quattro match contro Siviglia, Lione, Dinamo Zagabria e Porto. Totale: circa 70 milioni, con possibilità di superare quota 112 in caso di approdo in finale. Il tesoretto in parte servirà per assicurarsi Tolisso, uno dei primissimi obiettivi per il centrocampo che verrà: “Se ho già un accordo con la Juve? Ora sono al Lione e ho un contratto fino al 2020 – ha detto a Le Prògrès il centrocampista valutato 35-40 milioni dal club di Aulas -. Le italiane ci esaltano? Senza offendere la Roma, la Juventus è di un altro livello”. Un altro graffio ai giallorossi, da lui già puniti con un gol in Europa League.  juventus

serie A
champions league
Protagonisti:
paulo dybala

Fonte: Repubblica

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