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Juventus, Allegri: ”Futuro? Parlerò col club, ma qui sto bene”

TORINO – “Futuro? Non ora”, taglia corto Massimiliano Allegri, che un anno fa, proprio di questi tempi, comunicò alla Juventus la sua intenzione di restare. Precedenza al campo, a maggior ragione, considerata la possibilità di allungare a +10 sulla Roma, sconfitta dal Napoli. La priorità è allungare sulle inseguitrici e avvicinarsi al sogno-triplete: “Cosa farò io interessa a pochi, la gente vuole che la Juve provi a vincere tutto”. I messaggi spediti dal tecnico sono comunque di apertura alla causa bianconera: “Ultimamente nessuno è rimasto qui più di tre anni? A me piace andare in controtendenza…”. Tutti disponibili tranne Sturaro e Lemina per la trasferta di domani in casa dell’Udinese. Il 4-2-3-1 bianconero rivedrà Buffon tra i pali protetto da Rugani e uno tra Chiellini (favorito) e Benatia, con Dani Alves e Alex Sandro sulle corsie, Khedira e Pjanic e centrocampo e il trio Cuadrado-Dybala-Mandzukic alle spalle di Higuiain.

Massimiliano Allegri, le ha dato noia la lunga coda polemica di Juve-Napoli di Coppa Italia?
“A me non dà noia niente. Mi fa però sorridere che gli allenatori dopo le partite parlino sempre dei rigori contro, mentre dei rigori a favore non ne parla mai nessuno. Per l’equilibrio generale sarebbe meglio avere reazioni diverse. Nessuna parttia può dipendere da un episodio, a meno che questo non sia clamoroso. E a fine stagione tutto va in pari”.
Quando deciderà il suo futuro?
“Parlare di cosa farò io adesso interessa a pochi. Ed è giusto che sia così. I tifosi vogliono che la squadra arrivi in fondo e provi a vincere tutto: scudetto, Champions e Coppa Italia. L’anno scorso a marzo ho incontrato il presidente e gli ho detto che sarei rimasto. Quest’anno, appena passerà questo periodo, ci inconteremo e decideremo cosa fare. Io comunque ho un contratto fino al 2018 e qui sto bene”.
Se la Juve vincerà il sesto scudetto non sarà affatto facile rimotivare la squadra: ci ha già pensato?
“No, non pensiamo ancora alle motivazioni per l’anno prossimo. Adesso è più importante pensare alle motivazioni da avere domani a Udine”.
Restando per il quarto anno andrebbe in controtendenza: l’ultimo allenatore bianconero a durare più di tre stagioni fu Lippi.
“A me piace andare in controtendenza. E con la società c’è totale sintonia, in tutto e per tutto. Questo momento è da vivere con entusiasmo e consapevolezza di poter arrivare in fondo a tutte le competizioni”.

Quanto turn over farà domani a Udine?
“Al solito, cercherò di scegliere la squadra migliore. Abbiamo avuto cinque giorni per recuperare, avendo giocato martedì. Ci saranno un po’ di rientri, ma davanti giocheranno i soliti. L’Udinese arriva da tre sconfitte consecutive, però nelle difficoltà riesce sempre a ricompattarsi e a offrire delle prestazioni importanti”.
Higuain giocherà tutte le partite di qui alla fine della stagione?
“Non lo so. Intanto domani ci sarà, poi vedremo. La cosa più imporante è che la squadra sia in buone condizioni. Dopo la sosta hanno giocato praticamente tutti confermando gli stessi risultati di prima”.
Come sta Marchisio? E’ soddisfatto della crescita di Pjanic?
“Claudio sta bene, devo decidere se farlo partire dall’inizio. I miei obiettivi sono due: conquistare risultati di squadra e migliorare i singoli giocatori. Trovo molta soddisfazione in questo. Devo ringraziare il mio staff, perché la squadra sta giocando sempre meglio”.
Come procede l’inserimento di Benatia? Domani l’ex Udinese giocherà?
“Il dubbio è tra Benatia e Chiellini. Mehdi vale quanto gli altri nostri centrali. Martedì abbiamo giocato con tre difensori, anche se di solito ne impieghiamo soltanto due. Devo scegliere, anche considerando che venerdì avremo un’altra partita. Dopodiché si tornerà a giocare ogni tre giorni. Ecco perché è importante andare avanti in Champions: più partite ci sono e più possibilità ho di impiegare tutti”.
A che punto è la Juve nel suo percorso di crescita? In cosa può migliorare ancora?
“La squadra è a buon punto. Abbiamo buoni numeri, ma le stagioni si decidono dopo il mese di marzo. L’anno scorso, vincendo a Udine, rientrammo in zona Champions. Quella di domani sarà una partita complicata che deciderà molto e che potrà darci grande slancio per il futuro”.
La Juve non pareggia mai: ha una spiegazione?
“Non lo so, è un caso. Sarebbe bello continuare a non pareggiare fino alla fine, ma non sarà affatto semplice”.
Otto o nove punti di vantaggio sulla Roma darebbero alla sua Juve un buon margine di serenità in ottica scudetto?
“La serenità ce l’abbiamo sempre, ma ci servono ancora tante vittorie di qui alla fine. E il pericolo è dietro l’angolo, perché arriviamo da un periodo molto positivo. Insomma, tocca tenere le antenne dritte”.
Quanto pesa il vantaggio psicologico di poter perdere due partite. Questo scudetto può perderlo soltanto la Juve?
“Le due sconfitte sarebbe meglio subirle alla fine, quando ci sarà il sole e si potrà andare al mare. La Roma vincendo tutte le partite può ancora arrivare a quota 95 punti. Restiamo seri e non pensiamo ad eventuali battute di arresto”.  juventus

serie A
Protagonisti:
massimiliano allegri

Fonte: Repubblica

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