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Inter, manca un rigore. Irregolare quello di Bacca

NAPOLI-ATALANTA
Unico episodio di rilievo i due gialli – entrambi giusti – presi in meno di tre minuti da Kessie: prima per questo pestone alle spalle di Diawara che aveva già scaricato il pallone, Poi per un fallo tattico: ancata ad impedire una promettente ripartenza del Napoli innescata da Insigne.

JUVENTUS-EMPOLI
Nel finale del primo tempo protesta Sturaro per un tocco di mano in area di Krunic ma il gesto del giocatore dell’empoli è chiaramente involontario. Nella ripresa giusto annullare il gol del possibile 3-0 juventino: al momento del tiro di Pjanic Higuain, che poi farà l’assist per Dybala, è in posizione chiaramente irregolare.

PALERMO-SAMPDORIA
Da rivedere il rigore del vantaggio del Palermo: su un cross da destra Balogh va di piede, Bereszinsky di testa: l’attaccante anticipa il difensore con un intervento al limIte del gioco pericoloso, a quel punto Bereszinsky colpisce inevitabilmente l’avversario. Doveri ci vede negligenza e indica il dischetto. Decisione severa ma non sbagliata.

Gli errori degli attaccanti salvano – tra virgolette – l’assistente numero due Rapuano. In avvio Quagliarella parte in posizione regolare sul primo lancio, poi però c’è un tocco impercettibile di Praet che farebbe scattare il fuorigioco e – successivamente – un altro tocco lievissimo di Cionek che a quel punto andrebbe considerato come una deviazione e quindi non sanerebbe il fuorigioco stesso. Alla fine del primo tempo altra occasione sciupata dall’attaccante della Samp con la bandierina dell’assistente numero 2 che si alza: ma Quagliarella era in posizione regolare. Stessa scena allo scadere: su azione d’angolo Bruno Enrique conclude a rete di testa dopo la sponda di Cionek. Anche in questo caso le mani di Viviano evitano l’annullamento di un gol regolare.

SASSUOLO-MILAN
Pomeriggio subito complicatissimo per Calvarese. Dopo pochi minuti ammonito Berardi per simulazione: sull’attaccante interviene in scivolata Vangioni che non tocca il pallone. L’impressione è che invece tocchi, seppure lievemente, Berardi, che va a terra. Saltando l’attaccante fa un movimento un po’ artificioso con la gamba sinistra e forse è questo che induce l’arbitro, più probabilmente l’addizionale Russo, a segnalare la simulazione.

Poco dopo il rigore per il Sassuolo arriva. Corpo a corpo Duncan-Kucka, entrambi si prendono per la maglia, seppur di poco sembra Duncan il primo a trattenere. Poi però Kucka, vistosi superato, entra in scivolata e colpisce sulla gamba l’avversario. Calvarese indica il dischetto e dà giallo – corretto – al centrocampista del Milan.

Pochi minuti e altro rigore stavolta per il Milan. Bertolacci va in dribbling in mezzo a tre avversari e cade a terra. L’arbitro indica il dischetto per un presunto fallo di Aquilani, che viene anche ammonito per proteste. Ma dal replay sembra non esserci alcun contatto tra il piede di Aquilani e quello di Bertolacci…

Sul rigore va Bacca che segna ma c’è un giallo – c’è da dire che la sorte in questa partita non ha aiutato
l’arbitro – :  l’attaccante infatti al momento del tiro scivola e il pallone, calciato col destro, tocca il sinistro
che ne altera, forse in maniera decisiva, la traiettoria. Tecnicamente era calcio di punizione indiretto per
la difesa. Naturalmente senza considerare gli ingressi anticipati in area che avrebbero comportato la
ripetizione del tiro, ma questo valeva allora anche per il rigore fallito da Berardi.

Secondo tempo e la musica non cambia: all’inizio il Sassuolo protesta per un mani di Sosa in area che però è chiaramente involontario: sul colpo di tacco di Aquilani che passa tra le gambe del milanista la posizione del braccio è del tutto naturale.

Ma il veleno è nella coda del diavolo, anzi di Paletta, che al quarto d’ora va per rinviare il pallone e colpisce invece in pieno Politano. Il più vistoso di tutti i rigori ma Calvarese, probabilmente tradito dalla prospettiva che gli oscura il pallone, lascia proseguire. Non lo aiuta nemmeno l’addizionale Di Paolo, che a sua volta sembra coperto da 3 avversari. Solo la Var avrebbe potuto salvare l’arbitro teramano, per il quale ora è facile prevedere uno stop tecnico.

LAZIO-UDINESE
Fa discutere il rigore concesso alla Lazio ma l’addizionale Saìa, che lo segnala a Pairetto, non se lo inventa affatto: sul controllo di petto di Immobile Ali Adnan allarga il braccio per prendere posizione sull’avversario ma colpisce il pallone con la mano: il tocco è quasi impercettibile e si può discutere della volontarietà, ma si vede che la traiettoria del pallone devia e il movimento del braccio in una situazione così è quantomeno rischioso.

Poco dopo altro rigore non clamoroso ma che si poteva concedere quando Danilo perde il duello in corsa con Keita e lo trattiene per la spalla: l’attaccante laziale poi si lascia cadere a terra con una certa facilità.

GENOA-BOLOGNA
Poco dopo la mezz’ora il Bologna chiede un rigore per fallo di mano di Burdisso. Sulla conclusione ravvicinata di Dzemaili il difensore rischia tenendo il braccio destro largo, ma la respinta non è nemmeno col sinistro raccolto sul corpo ma addirittura di coscia. Tutto regolare. Alla fine del primo tempo brutto fallo di Oikonomou ai danni di Hjliemark: Rocchi ammonisce il difensore del Bologna ma dal replay si vede che l’intervento è davvero duro e diretto sull’avversario, poteva starci anche il cartellino rosso.

Nel secondo tempo annullato giustamente un gol del Genoa segnato da Pinilla: al momento del tocco di Hjliemark l’attaccante è nettamente in fuorigioco. Il rimbalzo del pallone tra Oikonomou e Masina, in quanto tale e dunque non volontario, non rimette in gioco il genoano.

Nel finale il Bologna resta in 10 per il cartellino rosso a Torosidis. Simeone è lanciato verso la porta, il difensore del Bologna lo stende con un pericoloso sgambetto senza alcuna possibilità di trovare il pallone: rosso per l’intervento in sé e non per chiara occasione da gol.

CHIEVO-PESCARA
Qualche sospetto sul gol del 2-0 del Chievo: sul tiro di Meggiorini deviato da Stendardo c’è Gakpé forse in fuorigioco, forse in linea con Coda, ma manca ll’inquadratura globale dalla camera giusta. Poco dopo invece era regolare il gol del possibile 3-0: Bizzarri devia un colpo di testa di Gobbi, sulla respinta arriva Birsa che mette dentro. Anche qui era Coda a tenere in gioco l’avversario.

INTER-ROMA
Cominciando dalla fine, ci sono pochi dubbi sul rigore che chiude la partita con l’1-3 della Roma. Dzeko anticipa Medel che va in scivolata e stende l’avversario: l’addizionale numero uno Damato non ha esitazioni e segnala il fallo a Tagliavento che indica il dischetto. Da notare che Dzeko prende la posizione su D’Ambrosio vincendo un onesto duello reciproco con le braccia.

Precedentemente, sono due gli episodi sui quali protesta l’Inter: la travolgente azione del secondo gol di Nainggolan nasce da un contrasto dello stesso belga con Gagliardini su un pallone spiovente. Mentre l’interista salta il romanista appoggia il braccio sulla sua schiena e lo spinge leggermente, ma probabilmente quanto basta per sbilanciarlo. Da notare che al momento del contatto l’impressione è che Tagliavento stia ancora guardando nell’area di rigore romanista. Più vistoso il fallo da rigore che alla mezz’ora del secondo tempo, sul 2-0, commette Strootman: l’olandese cerca di rinviare il pallone ma ha davanti Eder. Calcio col piede sinistro sul piede destro dell’interista, sfuggito all’arbitro.

In altre due occasioni in area romanista aveva invece fatto bene l’arbitro a non intervenire: nel finale del primo tempo cadono Fazio e Icardi ma è semmai l’attaccante a commettere fallo sul difensore; stesso dicasi nella ripresa in occasione di un corpo a corpo tra Strootman e Gagliardini, che trattiene per primo.

Completando il cammino a ritroso, giusta la decisione di Tagliavento che a inizio gara concede calcio di punizione indiretto alla Roma e ammonisce Perisic perché il croato si alza volontariamente il pallone e lo appoggia di testa ad Handanovic. Comportamento antisportivo, a prescindere se il portiere tocchi o meno il pallone con le mani.

Fonte: SkySport

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