Sampdoria, la ricetta di Giampaolo: ”Dobbiamo fare più gol”
Marco Giampaolo (lapresse) GENOVA – Giampaolo, le piacerebbe essere al posto dell’Atalanta?
“Sono una squadra tosta, che finora ha fatto benissimo e si merita la classifica che ha. Un avversario complicato, che ci farà correre moltissimo. Dai dati che abbiamo in nostro possesso è la formazione che all’andata ci ha fatto percorrere più chilometri, nonostante per un tempo sia rimasta in inferiorità numerica. So dove ci possono mettere in difficoltà e ho cercato di prendere le dovute contromisure. Il loro è un impianto collaudato, si vede l’impronta di un bravo allenatore come Gasperini. In più, rispetto alle squadre che ha guidato nella sua carriera, questa Atalanta ha ancora più qualità, lo si vede da come gestisce il pallone e sviluppa la manovra. E’ vero che tende a sfruttare molto le corsie esterne, ma da dietro riparte sempre palla al piede. E non ne spreca mai una”.
Con queste premesse la Sampdoria parte già battuta?
“Assolutamente. Noi siamo ancora una squadra da lavori in corso, nonostante io sia qui da più di sei mesi. Per il salto di qualità ci mancano ancora esperienza e furbizia, quel vissuto che ti permette di aggiustare le partite “sporche”. Sul quadro generale siamo quasi a posto, spesso manchiamo nei dettagli”.
Per esempio?
“Nello sfruttare le occasioni, nel fare gol quando il campo ce lo concede. Prendiamo la partita di Coppa Italia a Roma: è finita quattro a zero e tuti giustamente parlano di batosta. Ma sul due a zero Budimir ha avuto l’opportunità di fare gol e l’ha sprecata. In un minuto siamo passati da un possibile due a uno, che forse ci avrebbe tenuto in partita sino alla fine, al tre a zero. E da lì in poi non c’è stata più storia. Noi non possiamo permetterci questa generosità. Le statistiche dicono che siamo andati a segno in quasi tutte le partite, ma è vero che spesso davanti alla porta avversaria ci mancano cinismo, determinazione. Ne ho parlato con i giocatori, se vogliamo crescere, dobbiamo essere più cattivi”.
Sul morale quanto peseranno i quattro gol di Roma?
“Spero poco. Bisogna voltare pagina, ripartire con responsabilità, dimostrare di essere una squadra seria, che si pone degli obiettivi. Io dopo Roma ho detto che questa Sampdoria non può accontentarsi, che deve puntare all’ottavo posto. Ce lo impone il nostro blasone, la nostra storia. Contro la Roma abbiamo disputato un buon primo tempo, solo l’ultima mezz’ora non mi è piaciuta. Ci siamo arresi, abbiamo smesso di combattere e non deve più accadere”.
L’ultima vittoria risale al 4 dicembre, due a zero al Torino. Pesa questa astinenza?
“Il Torino paradossalmente assomiglia un po’ all’Atalanta. E infatti a Bergamo dovremo giocare su ritmi molto elevati. Per questo ho intenzione di buttare in campo più uomini freschi possibile, facendo qualche cambio rispetto alla Coppa Italia”.
Gli uomini però sono un po’ contati.
“Intanto di sicuro recuperiamo Quagliarella e Alvarez e ciò aumenta le mie possibilità di scelta. Barreto invece non è ancora al top e resterà in dubbio sino all’ultimo”.
Il presidente Ferrero la chiama “professore”. Dalla cattedra dove la sua Sampdoria deve veramente migliorare?
“Per crescere è necessario che impariamo a fare quelle cose che non rientrano nelle nostre caratteristiche principali. Un esempio per tutti: Muriel non potrà mai fare gol alla Belotti, non è nelle sue corse, ha altre peculiarità. Ma se vuole diventare davvero un fuoriclasse negli ultimi dieci metri deve essere spietato, meno bello e più efficace. Se hai la palla giusta, la devi mettere dentro. Con grazia o in maniera goffa non importa. Conta solo fare gol. Ed esultare con i tuoi compagni”. sampdoria
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Fonte: Repubblica